lunedì 15 novembre 2010

I Proverbi - Nono appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con il libro dei Proverbi giunto al nono capitolo:


1La Sapienza si è costruita la casa,
ha intagliato le sue sette colonne.
2Ha ucciso gli animali, ha preparato il vino
e ha imbandito la tavola.
3Ha mandato le sue ancelle a proclamare
sui punti più alti della città:
4"Chi è inesperto accorra qui!".
A chi è privo di senno essa dice:
5"Venite, mangiate il mio pane,
bevete il vino che io ho preparato.
6Abbandonate la stoltezza e vivrete,
andate diritti per la via dell'intelligenza".

7Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo,
chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto.
8Non rimproverare il beffardo per non farti odiare;
rimprovera il saggio ed egli ti amerà.
9Da' consigli al saggio e diventerà ancora più saggio;
istruisci il giusto ed egli aumenterà la dottrina.
10Fondamento della sapienza è il timore di Dio,
la scienza del Santo è intelligenza.
11Per mezzo mio si moltiplicano i tuoi giorni,
ti saranno aggiunti anni di vita.
12Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio,
se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena.

13Donna irrequieta è follia,
una sciocca che non sa nulla.
14Sta seduta alla porta di casa,
su un trono, in un luogo alto della città,
15per invitare i passanti
che vanno diritti per la loro strada:
16"Chi è inesperto venga qua!".
E a chi è privo di senno essa dice:
17"Le acque furtive sono dolci,
il pane preso di nascosto è gustoso".
18Egli non si accorge che là ci sono le ombre
e che i suoi invitati se ne vanno nel profondo degli inferi.

COMMENTO

Più che proverbiale questo capitolo, almeno nella prima parte, è profetico: La Sapienza è identificabile con il Messia: i sacrifici degli animali fanno parte della storia precedente all'avvento messianico e quindi alla Redenzione e il pane e il vino a cui fa riferimento è inequivocabilmente l'anticipo del sacrificio della Nuova Alleanza: l'Eucaristia. In effetti il Signore è venuto per farci abbandonare la stoltezza per condurci sulla via dell'intelligenza e cioè la via dell'integrità, la via dell'amore, della pace, della purezza e dunque dell'osservanza della Parola del Signore.

Anche oggi quando rimproveriamo a fin di bene chi vive nel peccato, ci attiriamo insulti, persecuzioni, scherni e via dicendo. Se invece facciamo notare ai figli di Dio qualche errore, questi ci ringraziano poiché li abbiamo aiutati a trovare un tassello in più verso la via della salvezza. Mi è capitato in passato di correggere infatti qualche bestemmiatore accrescendo la sua ira. Questo dimostra e anzi conferma la veracità della Sacra Scrittura che abbiamo letto prima. Ciò non vuol dire non riprendere più chi è nell'errore, sarebbe un grave danno per le anime, ma ci aiuta a comprendere il senso della scrittura con l'esempio riportato poco sopra.

Il timore del Signore è sicuramente principio della sapienza poiché chi teme il Signore sa che Lui è l'Onnipotente, riconosce e dunque conosce la grandezza di Dio. Oltretutto chi teme il Signore percorre le Sue vie acquistando sempre più sapienza nel corso del suo cammino. Chi è sapiente e cioè chi fa la volontà di Dio acquista tanti vantaggi per sé e per gli altri, ma chi si ribella al Signore sarà da solo nel portare il peso della propria colpa.

Nella parte finale del nono capitolo si parla della follia che si può associare benissimo al demonio. Infatti all'inizio del capitolo si parla della Sapienza che invita i peccatori, i privi di senno, gli inesperti, al banchetto proprio come Gesù che è venuto per salvare i peccatori e li ha invitati alla conversione, sulla via del bene, alla cena eucaristica. Mentre invece la follia è il demonio che invita i giusti, i passanti che vanno diritti per la loro via e cioè sulla via del bene, ingannandoli con la seduzione e facendo loro vedere ciò che è disgustoso in qualcosa di bello da fare, proprio come gli uomini che nelle impurità che sono un abominio, vedono il piacere e la dolcezza e si ubriacano di peccato, ma essi, come dice la Scrittura, non si accorgono delle ombre che ci sono dietro alle impurità e delle conseguenze che ne derivano nel praticarle: la dannazione, l'inferno.

Dunque restiamo sempre saldi nella Fede e sempre fedeli a Gesù Cristo per poter discernere il bene e il male e dunque per fuggire il male per seguire il bene. Non lasciamoci sedurre dalla "donna sciocca che non sa nulla", non cediamo alle tentazioni che non ci fanno guadagnare nulla, anzi ci fanno solo perdere ciò che abbiamo. E proprio perché la follia è sciocca e non sa nulla, nel praticarla non guadagniamo nessun sapere. Invece chi segue Cristo ed è fedele a Lui vivrà integro e gli saranno dati sovrabbondanti beni, quelli veri, non quelli del mondo che non servono a nulla e che passano, ma quelli celesti che sono i veri beni, i beni eterni.

Chiediamo al Padre la Sapienza perché ci conduca sulle vie del bene e quindi della salvezza.

Sia lodato Gesù Cristo.

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