sabato 28 maggio 2011

Il Sabato dei Salmi - Salmo 55 (54) - Preghiera del calunniato

Salmo 55   

Preghiera del calunniato 
[1]Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil.
Di Davide. 

[2]Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non respingere la mia supplica;
[3]dammi ascolto e rispondimi,
mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
[4]al grido del nemico, al clamore dell'empio. 

Contro di me riversano sventura,
mi perseguitano con furore. 

[5]Dentro di me freme il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
[6]Timore e spavento mi invadono
e lo sgomento mi opprime. 

[7]Dico: «Chi mi darà ali come di colomba,
per volare e trovare riposo?
[8]Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
[9]Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell'uragano». 

[10]Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
[11]Giorno e notte si aggirano
sulle sue mura,
[12]all'interno iniquità, travaglio e insidie
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.
[13]Se mi avesse insultato un nemico,
l'avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
[14]Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
[15]ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa. 

[16]Piombi su di loro la morte,
scendano vivi negli inferi;
perché il male è nelle loro case,
e nel loro cuore.
[17]Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
[18]Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro
ed egli ascolta la mia voce;
[19]mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
[20]Dio mi ascolta e li umilia,
egli che domina da sempre. 

Per essi non c'è conversione
e non temono Dio.
[21]Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
ha violato la sua alleanza.
[22]Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono spade sguainate. 

[23]Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli. 

[24]Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido. 


COMMENTO

Posti nella situazione del calunniato e dell'ingiustamente perseguitato, avremo provato almeno una volta nella vita, lo sconforto che Davide ha provato mentre i suoi nemici lo ingiuriavano e perseguitavano. In situazioni del genere si corre il rischio di lasciarsi trasportare dalla passione, dalla vendetta e dall'odio. Invece Davide qui ci insegna a confidare solo in Dio e a lasciare che sia Lui ad aiutarci. Ci invita ad abbandonarci al Signore perché sicuramente troveremo riposo nell'affanno causato dalla disperazione. Davide sembra utilizzare un linguaggio vendicativo, non in linea con le parole di Gesù che invita invece ad amare e a perdonare i nostri nemici, ma Davide invece con quelle parole non ci chiama alla vendetta ma ci mostra la sorte che spetta a quanti praticano il male fino alla morte. Con Gesù è arrivata la speranza per tutti della conversione e quindi della salvezza perché Dio desidera che ciascuno di noi si salvi. In tempi di angoscia causata dalle calunnie degli uomini, gettarsi nella disperazione non giova a nulla, mentre invece l'abbandono nelle braccia del Signore, non solo ci darà conforto ma ci metterà anche nella condizione di essere protetti poiché Egli protegge quanti si affidano alla Sua Bontà.


Dio veramente ascolta quanti si rifugiano in Lui e umilia coloro che con superbia e acidità calunniano il prossimo. Certamente Dio è misericordioso ma non lascia senza correzione quanti praticano il male. Infatti proprio perché Dio è misericordioso umilia i superbi, più che per castigo per correzione. In Gesù ha mostrato la Sua Misericordia perdonando a quanti Lo oltraggiavano. Se nella calunnia chiediamo al Padre vendetta, questo non ci darà mai la gioia e la pace che riceveremmo nel perdonare ai nostri persecutori. Dire al Signore: "Padre, perdono a chi mi fa del male", questo ci rende graditi a Lui perché si compiace dei Suoi figli che Lo imitano. Un papà che vede il suo bambino imitarlo, quanta tenerezza e amore prova nel suo cuore verso il suo figliolo! Così anche noi quando perdoniamo ai nostri persecutori imitiamo il Padre e il Padre si compiace di noi e teneramente e amorevolmente ci benedice. Quel "perdonate e vi sarà perdonato" di Gesù deve farci molto riflettere. Se vogliamo essere perfetti nell'amore, dobbiamo allora perdonare ai nostri nemici e non invocare su di loro disgrazie e morte. Chi compie il male, con le sue cattive azioni merita l'inferno, ma attenzione: chi si converte riceve il perdono. Per questo Davide dice: Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore. Con quel "perché" sta ad indicare il motivo per il quale meritano la condanna: perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore: per il motivo che hanno il male nel cuore e di conseguenza fanno il male, su di loro deve piombare la condanna della morte eterna perché così richiede la Giustizia Divina. Da qui conosciamo la Giustizia di Dio che richiede la condanna per quanti fanno il male senza pentirsi. Davide dice poi: "Per essi non c'è conversione e non temono Dio". Noi sappiamo alla Luce di Cristo che tutti sono chiamati alla conversione. Ma allora perché Davide dice che per questi non c'è conversione né timore verso Dio? Perché chi fa il male rifiuta la conversione e il rispetto dovuto a Dio. Come quando si esclama riferendosi agli empi: "per loro non c'è religione" come per dire: "per loro la religione non esiste, la rifiutano". Quindi: "per loro non c'è conversione" alla Luce di Gesù sembra voler dire questo. Quindi se Gesù chiama tutti alla conversione, per forza di cose le parole di Davide non intendono dire che per gli empi non è possibile convertirsi, ma che loro non ne vogliono sapere. Sappiamo infatti che per Dio tutto è possibile e quindi la conversione è possibile a tutti per la Grazia di Dio. Come è stato per Saulo di Tarso che era un assassino ed è diventato San Paolo,  come è stato per Francesco  Bernardone, giovane superficiale che viveva la mondanità del tempo e che è poi diventato l'umile poverello San Francesco d'Assisi. Lo stesso è stato per l'ebreo Alphonse Ratisbonne che non credeva nemmeno in Dio e che poi incontrando Maria in un'apparizione nella Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma, si è convertito all'istante, si è fatto successivamente battezzare diventando poi Sant'Alfonso Maria Ratisbonne. Per questo la conversione  è possibile a tutti e quindi Davide non intendeva dire che è impossibile per gli empi convertirsi, ma come già detto intendeva dire che loro rifiutano la conversione. E' sempre l'uomo che decide liberamente il suo destino: se rifiuta la conversione si danna, ma se l'accoglie si salva. Dice il Siracide: Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. L'uomo è quindi libero di scegliere se morire o vivere. Tuttavia Dio dà a tutti la possibilità di convertirsi e salvarsi, talvolta utilizzando situazioni difficili come malattie e povertà le quali agli occhi dell'uomo sono una disgrazia, ma in verità sono una ricchezza perché con queste l'uomo può finalmente liberarsi dal fango in cui è caduto, riconoscendo la sua miseria e fragilità così da abbandonarsi al Signore. Per questo è importante accettare le difficoltà, la via dolorosa perché accettata ci permette di camminare verso il nostro vero bene che è Dio che per raggiungerlo abbiamo bisogno di purificarci e la purificazione avviene proprio nella sofferenza.


Si corre il rischio, specie se si è lontani da Gesù di mal interpretare i Salmi, come del resto tutta la Sacra Scrittura e utilizzarli a proprio piacimento. Per questi motivi è importante conoscere la Parola di Cristo che invita all'amore e alla misericordia per poter bene interpretare il significato delle Scritture. Per questo Gesù nel Vangelo ci dice: "Avete inteso che fu detto, ma io vi dico" perché preso dalla passione e dalla sete di vendetta, l'uomo corre il rischio di interpretare la Scrittura come inneggiante alla vendetta, quando invece Dio ci chiama a perdonare i nostri nemici e ad amarli. All'ascolto della Parola di Gesù che invita al perdono, sappiamo che questo Salmo essendo Sacra Scrittura, non invita noi uomini alla vendetta dato che Davide è mosso dallo Spirito Santo che è lo Spirito di Dio presente Cristo. Lo Spirito Santo essendo Spirito di Verità, non può contraddirsi e quindi non può invitare l'uomo un tempo alla vendetta e un tempo alla misericordia e appare quindi palese che il Salmo non intenda incitare alla vendetta, ma semplicemente mostrare con quelle parole la Giustizia di Dio verso gli impenitenti e cioè gli uomini che muoiono dannati a causa dell'assenza di pentimento nel loro cuore.


Infine, con Davide sappiamo che dobbiamo rivolgerci sempre a Dio, senza mai vendicarci facendo tutto di testa nostra, e così facendo troveremo riposo. E con Gesù sappiamo anche che dobbiamo perdonare ai nostri nemici e perdonando saremo perdonati.

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