lunedì 7 febbraio 2011

I Proverbi - Ventunesimo appuntamento

21

1Il cuore del re è un canale d'acqua in mano al Signore:
lo dirige dovunque egli vuole.
2Agli occhi dell'uomo tutte le sue vie sono rette,
ma chi pesa i cuori è il Signore.
3Praticare la giustizia e l'equità
per il Signore vale più di un sacrificio.
4Occhi alteri e cuore superbo,
lucerna degli empi, è il peccato.
5I piani dell'uomo diligente si risolvono in profitto,
ma chi è precipitoso va verso l'indigenza.
6Accumular tesori a forza di menzogne
è vanità effimera di chi cerca la morte.
7La violenza degli empi li travolge,
perché rifiutano di praticare la giustizia.
8La via dell'uomo criminale è tortuosa,
ma l'innocente è retto nel suo agire.
9È meglio abitare su un angolo del tetto
che avere una moglie litigiosa e casa in comune.
10L'anima del malvagio desidera far il male
e ai suoi occhi il prossimo non trova pietà.
11Quando il beffardo vien punito, l'inesperto diventa saggio
e quando il saggio viene istruito, accresce il sapere.
12Il Giusto osserva la casa dell'empio
e precipita gli empi nella sventura.
13Chi chiude l'orecchio al grido del povero
invocherà a sua volta e non otterrà risposta.
14Un regalo fatto in segreto calma la collera,
un dono di sotto mano placa il furore violento.
15È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia,
mentre è un terrore per i malfattori.
16L'uomo che si scosta dalla via della saggezza,
riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti.
17Diventerà indigente chi ama i piaceri
e chi ama vino e profumi non arricchirà.
18Il malvagio serve da riscatto per il giusto
e il perfido per gli uomini retti.
19Meglio abitare in un deserto
che con una moglie litigiosa e irritabile.
20Tesori preziosi e profumi sono nella dimora del saggio,
ma lo stolto dilapida tutto.
21Chi segue la giustizia e la misericordia
troverà vita e gloria.
22Il saggio assale una città di guerrieri
e abbatte la fortezza in cui essa confidava.
23Chi custodisce la bocca e la lingua
preserva se stesso dai dispiaceri.
24Il superbo arrogante si chiama beffardo,
egli agisce nell'eccesso dell'insolenza.
25I desideri del pigro lo portano alla morte,
perché le sue mani rifiutano di lavorare.
26Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia,
mentre il giusto dona senza risparmiare.
27Il sacrificio degli empi è un abominio,
tanto più se offerto con cattiva intenzione.
28Il falso testimone perirà,
ma l'uomo che ascolta potrà parlare sempre.
29L'empio assume un'aria sfrontata,
l'uomo retto controlla la propria condotta.
30Non c'è sapienza, non c'è prudenza,
non c'è consiglio di fronte al Signore.
31Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia,
ma al Signore appartiene la vittoria.


COMMENTO

Attraverso la rassegna fatta da questo capitolo sulla vita dell'empio e del giusto, abbiamo occasione di meditare come non convenga seguire la via del male, mentre quella dell'osservanza della Parola di Dio, ha solo da riservarci benefici. C'è una frase molto bella in questo capitolo, nello specifico al versetto 21, che dice: Chi segue la giustizia e la misericordia troverà vita e gloria. Praticare la giustizia è fare la Volontà di Dio; praticare la misericordia è fare la Volontà di Dio. Giustizia e Misericordia sono presso Dio ed è Suo volere che noi tutti viviamo saggiamente, facendo tutto ciò che è giusto e perdonando a chi ci fa del male. Sia la giustizia e sia la misericordia si praticano osservando la Legge del Signore che sono leggi d'amore. Gesù Cristo Figlio di Dio è Giustizia e Misericordia, Lui che è l'Eterno Giudice e la Divina Misericordia, che giudica chi deve essere giudicato e perdona a quanti si pentono. La vita e la gloria dunque sono riservate a quanti fanno il bene e perdonano, come Dio da sempre ha promesso ai Suoi figli giusti.

Pratichiamo una vita onesta, perdoniamo e saremo perdonati. E se persevereremo otterremo la vita, quella vera e senza fine, trasfigurati in uomini nuovi, uomini a immagine e somiglianza di Dio non più solo esternamente, ma anche e soprattutto interiormente.

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