Dio veramente ascolta quanti si rifugiano in Lui e umilia coloro che con superbia e acidità calunniano il prossimo. Certamente Dio è misericordioso ma non lascia senza correzione quanti praticano il male. Infatti proprio perché Dio è misericordioso umilia i superbi, più che per castigo per correzione. In Gesù ha mostrato la Sua Misericordia perdonando a quanti Lo oltraggiavano. Se nella calunnia chiediamo al Padre vendetta, questo non ci darà mai la gioia e la pace che riceveremmo nel perdonare ai nostri persecutori. Dire al Signore: "Padre, perdono a chi mi fa del male", questo ci rende graditi a Lui perché si compiace dei Suoi figli che Lo imitano. Un papà che vede il suo bambino imitarlo, quanta tenerezza e amore prova nel suo cuore verso il suo figliolo! Così anche noi quando perdoniamo ai nostri persecutori imitiamo il Padre e il Padre si compiace di noi e teneramente e amorevolmente ci benedice. Quel "perdonate e vi sarà perdonato" di Gesù deve farci molto riflettere. Se vogliamo essere perfetti nell'amore, dobbiamo allora perdonare ai nostri nemici e non invocare su di loro disgrazie e morte. Chi compie il male, con le sue cattive azioni merita l'inferno, ma attenzione: chi si converte riceve il perdono. Per questo Davide dice: Piombi su di loro la morte, scendano vivi negli inferi; perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore. Con quel "perché" sta ad indicare il motivo per il quale meritano la condanna: perché il male è nelle loro case, e nel loro cuore: per il motivo che hanno il male nel cuore e di conseguenza fanno il male, su di loro deve piombare la condanna della morte eterna perché così richiede la Giustizia Divina. Da qui conosciamo la Giustizia di Dio che richiede la condanna per quanti fanno il male senza pentirsi. Davide dice poi: "Per essi non c'è conversione e non temono Dio". Noi sappiamo alla Luce di Cristo che tutti sono chiamati alla conversione. Ma allora perché Davide dice che per questi non c'è conversione né timore verso Dio? Perché chi fa il male rifiuta la conversione e il rispetto dovuto a Dio. Come quando si esclama riferendosi agli empi: "per loro non c'è religione" come per dire: "per loro la religione non esiste, la rifiutano". Quindi: "per loro non c'è conversione" alla Luce di Gesù sembra voler dire questo. Quindi se Gesù chiama tutti alla conversione, per forza di cose le parole di Davide non intendono dire che per gli empi non è possibile convertirsi, ma che loro non ne vogliono sapere. Sappiamo infatti che per Dio tutto è possibile e quindi la conversione è possibile a tutti per la Grazia di Dio. Come è stato per Saulo di Tarso che era un assassino ed è diventato San Paolo, come è stato per Francesco Bernardone, giovane superficiale che viveva la mondanità del tempo e che è poi diventato l'umile poverello San Francesco d'Assisi. Lo stesso è stato per l'ebreo Alphonse Ratisbonne che non credeva nemmeno in Dio e che poi incontrando Maria in un'apparizione nella Chiesa di Sant'Andrea delle Fratte a Roma, si è convertito all'istante, si è fatto successivamente battezzare diventando poi Sant'Alfonso Maria Ratisbonne. Per questo la conversione è possibile a tutti e quindi Davide non intendeva dire che è impossibile per gli empi convertirsi, ma come già detto intendeva dire che loro rifiutano la conversione. E' sempre l'uomo che decide liberamente il suo destino: se rifiuta la conversione si danna, ma se l'accoglie si salva. Dice il Siracide: Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua; là dove vuoi stenderai la tua mano. L'uomo è quindi libero di scegliere se morire o vivere. Tuttavia Dio dà a tutti la possibilità di convertirsi e salvarsi, talvolta utilizzando situazioni difficili come malattie e povertà le quali agli occhi dell'uomo sono una disgrazia, ma in verità sono una ricchezza perché con queste l'uomo può finalmente liberarsi dal fango in cui è caduto, riconoscendo la sua miseria e fragilità così da abbandonarsi al Signore. Per questo è importante accettare le difficoltà, la via dolorosa perché accettata ci permette di camminare verso il nostro vero bene che è Dio che per raggiungerlo abbiamo bisogno di purificarci e la purificazione avviene proprio nella sofferenza.
Si corre il rischio, specie se si è lontani da Gesù di mal interpretare i Salmi, come del resto tutta la Sacra Scrittura e utilizzarli a proprio piacimento. Per questi motivi è importante conoscere la Parola di Cristo che invita all'amore e alla misericordia per poter bene interpretare il significato delle Scritture. Per questo Gesù nel Vangelo ci dice: "Avete inteso che fu detto, ma io vi dico" perché preso dalla passione e dalla sete di vendetta, l'uomo corre il rischio di interpretare la Scrittura come inneggiante alla vendetta, quando invece Dio ci chiama a perdonare i nostri nemici e ad amarli. All'ascolto della Parola di Gesù che invita al perdono, sappiamo che questo Salmo essendo Sacra Scrittura, non invita noi uomini alla vendetta dato che Davide è mosso dallo Spirito Santo che è lo Spirito di Dio presente Cristo. Lo Spirito Santo essendo Spirito di Verità, non può contraddirsi e quindi non può invitare l'uomo un tempo alla vendetta e un tempo alla misericordia e appare quindi palese che il Salmo non intenda incitare alla vendetta, ma semplicemente mostrare con quelle parole la Giustizia di Dio verso gli impenitenti e cioè gli uomini che muoiono dannati a causa dell'assenza di pentimento nel loro cuore.
Infine, con Davide sappiamo che dobbiamo rivolgerci sempre a Dio, senza mai vendicarci facendo tutto di testa nostra, e così facendo troveremo riposo. E con Gesù sappiamo anche che dobbiamo perdonare ai nostri nemici e perdonando saremo perdonati.
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