domenica 8 maggio 2011

Il Libro di Giobbe - Trentatreesimo appuntamento

Torna l'appuntamento domenicale con il Libro di Giobbe: continua il discorso di Eliu rivolto a Giobbe:

1Eliu riprese a dire:
2Ti pare di aver pensato cosa giusta,
quando dicesti: "Ho ragione davanti a Dio"?
3O quando hai detto: "Che te ne importa?
Che utilità ne ho dal mio peccato"?
4Risponderò a te con discorsi
e ai tuoi amici insieme con te.
5Contempla il cielo e osserva,
considera le nubi: sono più alte di te.
6Se pecchi, che gli fai?
Se moltiplichi i tuoi delitti, che danno gli arrechi?
7Se tu sei giusto, che cosa gli dai
o che cosa riceve dalla tua mano?
8Su un uomo come te ricade la tua malizia,
su un figlio d'uomo la tua giustizia!
9Si grida per la gravità dell'oppressione,
si invoca aiuto sotto il braccio dei potenti,
10ma non si dice: "Dov'è quel Dio che mi ha creato,
che concede nella notte canti di gioia;
11che ci rende più istruiti delle bestie selvatiche,
che ci fa più saggi degli uccelli del cielo?".
12Si grida, allora, ma egli non risponde
di fronte alla superbia dei malvagi.
13Certo è falso dire: "Dio non ascolta
e l'Onnipotente non presta attenzione";
14più ancora quando tu dici che non lo vedi,
che la tua causa sta innanzi a lui e tu in lui speri;
15così pure quando dici che la sua ira non punisce
né si cura molto dell'iniquità.
16Giobbe dunque apre invano la sua bocca
e senza cognizione moltiplica le chiacchiere.


COMMENTO

Il discorso si protrae ancora una volta con Eliu che rimprovera Giobbe: anche noi abbiamo bisogno di rimproveri, specie quando la prova ci fa dubitare dell'amore di Dio verso di noi. Dio è Padre e come tale ama, ma corregge anche. Quindi fa bene Eliu a dire che è falso dire che "Dio non ascolta" perché Egli ascolta anche le cose più nascoste del nostro cuore, cose che sono nascoste persino a noi stessi. Il Padre non agisce per interessi ma per il nostro bene ed infatti dice bene Eliu: se facciamo il male non arrechiamo nessun danno a Dio e Lui da noi non ha bisogno di nulla. Ma allora perché ci comanda di non peccare? Perché ci dice di fare il bene? Per amore! Per la nostra salvezza! Per il nostro bene, cioè di tutti gli uomini! Il danno lo facciamo a noi stessi quando pecchiamo, e i benefici li riceviamo noi quando facciamo il bene al prossimo.

Leggeremo nella prossima settimana la continuazione del discorso di Eliu.

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