sabato 5 marzo 2011
Il Sabato dei Salmi - Salmo 44 - Lamento nazionale
Salmo 44
Lamento nazionale
[1]Al maestro del coro. Dei figli di Core. Maskil.
[2]Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.
[3]Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per far loro posto, hai distrutto i popoli.
[4]Poiché non con la spada conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi.
[5]Sei tu il mio re, Dio mio,
che decidi vittorie per Giacobbe.
[6]Per te abbiamo respinto i nostri avversari
nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.
[7]Infatti nel mio arco non ho confidato
e non la mia spada mi ha salvato,
[8]ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,
hai confuso i nostri nemici.
[9]In Dio ci gloriamo ogni giorno,
celebrando senza fine il tuo nome.
[10]Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,
e più non esci con le nostre schiere.
[11]Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari
e i nostri nemici ci hanno spogliati.
[12]Ci hai consegnati come pecore da macello,
ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
[13]Hai venduto il tuo popolo per niente,
sul loro prezzo non hai guadagnato.
[14]Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini,
scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
[15]Ci hai resi la favola dei popoli,
su di noi le nazioni scuotono il capo.
[16]L'infamia mi sta sempre davanti
e la vergogna copre il mio volto
[17]per la voce di chi insulta e bestemmia,
davanti al nemico che brama vendetta.
[18]Tutto questo ci è accaduto
e non ti avevamo dimenticato,
non avevamo tradito la tua alleanza.
[19]Non si era volto indietro il nostro cuore,
i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
[20]ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli
e ci hai avvolti di ombre tenebrose.
[21]Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio
e teso le mani verso un dio straniero,
[22]forse che Dio non lo avrebbe scoperto,
lui che conosce i segreti del cuore?
[23]Per te ogni giorno siamo messi a morte,
stimati come pecore da macello.
[24]Svègliati, perché dormi, Signore?
Dèstati, non ci respingere per sempre.
[25]Perché nascondi il tuo volto,
dimentichi la nostra miseria e oppressione?
[26]Poiché siamo prostrati nella polvere,
il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto;
[27]salvaci per la tua misericordia.
COMMENTO
Salvaci per la tua misericordia. E' la frase che molti uomini dovrebbero pronunciare in tempi così sventurati. Pare a volte che il Signore si dimentica di noi, ma non è affatto così, anzi siamo noi che lo pensiamo ma Dio mai si dimentica dei Suoi figli. Nella Prima Lettura di qualche giorno fa, il Signore per bocca del profeta Isaia ha detto al popolo di Israele (e anche a ciascuno di noi): "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai" (Isaia 49,15). Il Signore non dimentica nessuno dei Suoi figli perché li ama ed è questo il motivo per il quale sottopone gli uomini a dure prove perché quanto grande è la sofferenza tanto più è il profitto. Sarà capitato sicuramente a ciascuno di noi di dire almeno una volta nella vita: Signore, perché dormi? Perché non vieni in mio aiuto? Sono parole forse ingiuste perché il Signore ci ama e ci è sempre accanto, ma allo stesso parole giustificate dalla sofferenza procurata dalla prova. La croce sembra pesarci più del solito e sotto il suo peso ci sentiamo sfiniti, ma sappiamo anche che Gesù non ci mette mai una croce sulle spalle che non possiamo portare, ma una croce proporzionata alla nostra forza
Il Salmo di oggi tuttavia è il lamento di Israele per tutte le sconfitte che sta subendo. Si chiedono gli ebrei per quale motivo il Signore non li soccorre più quando un tempo operava grandi prodigi in mezzo al popolo di Israele. Perché Signore ci abbandoni si chiede il popolo di Israele, noi siamo rimasti a te fedeli, vieni presto in nostro soccorso, non nascondere il tuo volto. Il Signore ha compassione dei sofferenti e quando vede che i Suoi figli si lamentano dolcemente senza arroganza, ancor più viene in loro aiuto. Vedete, c'è anche il giusto modo di lamentarsi. C'è chi si lamenta bestemmiando e questo è un comportamento assolutamente inaccettabile, e chi invece con dolce nostalgia di Dio si lamenta per le troppe sofferenze per l'"assenza" di Dio, quando in verità Dio non è mai assente, ma lo sembra per la nostra poca fede.
Dio ci ama a tal punto da essere rimasto in mezzo a noi sotto le specie eucaristiche. Ha voluto rimanere con noi per stare vicino ai nostri bisogni e per ascoltare il nostro dolce pianto. Gesù ci ama ed è questo il lieto annunzio che dobbiamo portare ai nostri fratelli: Gesù ti ama, va' davanti al Tabernacolo o all'Adorazione Eucaristica perché Gesù è lì per te, per alleviare le tue sofferenze.
Il Signore sa tutto di noi e sa anche cosa stiamo provando nell'esatto momento in cui soffriamo. Noi dobbiamo soltanto credere in Lui e affidarci alla Sua Misericordia e Lui non tarderà ad alleviare le nostre sofferenze.
Diciamo spesso quando siamo nello sconforto: Signore, salvaci per la Tua Misericordia.
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