venerdì 2 settembre 2011

Siracide - Quarantacinquesimo appuntamento

Proseguiamo la lettura del Siracide con il quarantaseiesimo e il quarantasettesimo capitolo che non abbisognano di ulteriori commenti, poiché sono solo il ricordo e la lode di personaggi storici del passato che hanno lasciato un segno nella storia per via della loro intelligenza, sapienza e fede: oggi incontriamo Giosuè (successore di Mosè), Caleb, i Giudici (ricordati in via generica) e i grandi profeti Samuele e Natan seguiti dal ricordo dei grandi re Davide e Salomone: 

 Capitolo 46

Giosuè

[1]Valoroso in guerra Giosuè figlio di Nun,
successore di Mosè nell'ufficio profetico;
egli, secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il possesso a Israele.
[2]Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le città!
[3]Chi prima di lui era stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
[4]Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
[5]Egli invocò l'Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore onnipotente
scagliando chicchi di grandine di grande potenza.
[6]Egli piombò sul popolo nemico
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le genti conoscessero la sua forza
e che il loro avversario era il Signore.

Caleb

[7]Rimase infatti fedele all'Onnipotente
e al tempo di Mosè compì un'azione virtuosa
con Caleb, figlio di Iefunne,
opponendosi all'assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
[8]Questi due soli si salvarono
fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
[9]Il Signore concesse a Caleb una forza
che l'assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza potè conservare in eredità,
[10]sì che tutti gli Israeliti sapessero
che è bene seguire il Signore.

I Giudici

[11]Quanto ai Giudici, ciascuno con il suo nome,
coloro il cui cuore non commise infedeltà
né si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
[12]Le loro ossa rifioriscano dalle tombe
e il loro nome si perpetui sui figli,
poiché essi sono gia glorificati.

Samuele

[13]Samuele, amato dal suo Signore,
di cui fu profeta, istituì la monarchia
e consacrò i principi del suo popolo.
[14]Secondo la legge del Signore governò la comunità
e il Signore volse lo sguardo benevolo su Giacobbe.
[15]Per la sua fedeltà si dimostrò profeta,
con le parole fu riconosciuto veggente verace.
[16]Egli invocò il Signore onnipotente,
quando i nemici lo premevano all'intorno,
con l'offerta di un agnello da latte.
[17]Il Signore tuonò dal cielo;
con grande fragore fece udire la voce,
[18]sterminò i capi dei nemici
e tutti i principi dei Filistei.
[19]Prima dell'ora del suo eterno sonno,
così attestò davanti al Signore e al suo Messia:
«Denari e neanche dei sandali,
da alcun vivente ho accettato» e nessuno potè contraddirlo.
[20]Perfino dopo la sua morte profetizzò,
predicendo al re la sua fine;
anche dal sepolcro levò ancora la voce
per allontanare in una profezia l'iniquità dal popolo.
 
 Capitolo 47  

Natan

[1]Dopo di questi sorse Natan,
per profetizzare al tempo di Davide.

Davide

[2]Come il grasso si preleva nel sacrificio pacifico,
così Davide dagli Israeliti.
[3]Egli scherzò con leoni quasi fossero capretti,
con gli orsi quasi fossero agnelli.
[4]Nella giovinezza non ha forse ucciso il gigante
e cancellata l'ignominia dal popolo,
scagliando con la fionda la pietra,
che abbattè la tracotanza di Golia?
[5]Poiché aveva invocato il Signore altissimo,
egli concesse alla sua destra la forza
di eliminare un potente guerriero
e riaffermare la potenza del suo popolo.
[6]Così l'esaltarono per i suoi diecimila,
lo lodarono nei canti del Signore
e gli offrirono un diadema di gloria.
[7]Egli infatti sterminò i nemici all'intorno
e annientò i Filistei, suoi avversari;
distrusse la loro potenza fino ad oggi.
[8]In ogni sua opera glorificò
il Santo altissimo con parole di lode;
cantò inni a lui con tutto il cuore
e amò colui che l'aveva creato.
[9]Introdusse musicanti davanti all'altare;
raddolcendo i canti con i loro suoni;
[10]conferì splendore alle feste,
abbellì le solennità fino alla perfezione,
facendo lodare il nome santo di Dio
ed echeggiare fin dal mattino il santuario.
[11]Il Signore gli perdonò i suoi peccati,
innalzò la sua potenza per sempre,
gli concesse un'alleanza regale
e un trono di gloria in Israele.

Salomone

[12]Dopo di lui sorse un figlio saggio,
che, in grazia sua, ebbe un vasto regno.
[13]Salomone regnò in tempo di pace,
Dio dispose che tutto fosse tranquillo all'intorno
perché costruisse una casa al suo nome
e preparasse un santuario perenne.
[14]Come fosti saggio nella giovinezza,
versando copiosa intelligenza come acqua d'un fiume!
[15]La tua scienza ricoprì la terra,
riempiendola di sentenze difficili.
[16]Il tuo nome giunse fino alle isole lontane;
fosti amato nella tua pace.
[17]Per i tuoi canti, i tuoi proverbi, le tue massime
e per le tue risposte ti ammirarono i popoli.
[18]Nel nome del Signore Dio,
che è chiamato Dio di Israele,
accumulasti l'oro quasi fosse stagno,
come il piombo rendesti abbondante l'argento.
[19]Ma accostasti i tuoi fianchi alle donne,
e ne fosti dominato nel corpo.
[20]Così deturpasti la tua gloria e profanasti la tua discendenza,
sì da attirare l'ira divina sui tuoi figli
e sofferenze con la tua follia.
[21]Il regno fu diviso in due
e in Efraim si instaurò un potere ribelle.
[22]Ma il Signore non rinnegherà la sua misericordia
e non permetterà che venga meno alcuna delle sue parole.
Non farà perire la posterità del suo eletto
né distruggerà la stirpe di colui che lo amò.
Concesse un resto a Giacobbe
e a Davide un germoglio nato dalla sua stirpe.

[23]Salomone andò a riposare con i suoi padri,
lasciando dopo di sé un discendente,
stoltezza del popolo e privo di senno,
Roboàmo, che si alienò il popolo con i suoi consigli.

[24]Geroboàmo figlio di Nabàt fece peccare Israele
e aprì a Efraim la via del peccato;
le loro colpe si moltiplicarono assai,
sì da farli esiliare dal proprio paese.
[25]Essi commisero ogni genere di malvagità
finché non giunse su di loro la vendetta. 

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