venerdì 3 giugno 2011

Siracide - Trentaquattresimo appuntamento

Torna come ogni venerdì l'appuntamento con il Libro del Siracide: oggi leggiamo il trentaquattresimo capitolo: 

[1]Speranze vane e fallaci sono proprie dell'uomo insensato,
i sogni danno le ali agli stolti.
[2]Come uno che afferra le ombre e insegue il vento,
così chi si appoggia ai sogni.
[3]Questo dopo quello: tale la visione di sogni,
di fronte a un volto l'immagine di un volto.
[4]Dall'impuro che cosa potrà uscire di puro?
E dal falso che cosa potrà uscire di vero?
[5]Oracoli, auspici e sogni sono cose vane,
come vaneggia la mente di una donna in doglie.
[6]Se non sono inviati dall'Altissimo in una sua visita,
non permettere che se ne occupi la tua mente.
[7]I sogni hanno indotto molti in errore,
hanno deviato quanti avevano in essi sperato.
[8]Senza menzogna si deve adempiere la legge,
la sapienza in bocca verace è perfezione.

[9]Chi ha viaggiato conosce molte cose,
chi ha molta esperienza parlerà con intelligenza.
[10]Chi non ha avuto delle prove, poco conosce;
chi ha viaggiato ha accresciuto l'accortezza.
[11]Ho visto molte cose nei miei viaggi;
il mio sapere è più che le mie parole.
[12]Spesso ho corso pericoli mortali;
ma sono stato salvato grazie alla mia esperienza.
[13]Lo spirito di coloro che temono il Signore vivrà,
perché la loro speranza è posta in colui che li salva.
[14]Chi teme il Signore non ha paura di nulla,
e non teme perché egli è la sua speranza.
[15]Beata l'anima di chi teme il Signore;
a chi si appoggia? Chi è il suo sostegno?
[16]Gli occhi del Signore sono su coloro che lo amano,
protezione potente e sostegno di forza,
riparo dal vento infuocato e riparo dal sole meridiano,
difesa contro gli ostacoli, soccorso nella caduta;
[17]solleva l'anima e illumina gli occhi,
concede sanità, vita e benedizione.  

[18]Sacrificare il frutto dell'ingiustizia è un'offerta da burla;
i doni dei malvagi non sono graditi.
[19]L'Altissimo non gradisce le offerte degli empi,
e per la moltitudine delle vittime non perdona i peccati.
[20]Sacrifica un figlio davanti al proprio padre
chi offre un sacrificio con i beni dei poveri.
[21]Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri,
toglierlo a loro è commettere un assassinio.
[22]Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento,
versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.
[23]Uno edifica, l'altro abbatte: che vantaggio se ne ricava oltre la fatica?
Uno prega, l'altro maledice:
quale delle due voci ascolterà il Signore?
[25]Lavarsi dopo aver toccato un morto, poi toccarlo di nuovo:
quale utilità c'è in simile abluzione?
[26]Così l'uomo che digiuna per i suoi peccati
e poi va e li commette di nuovo.
Chi ascolterà la sua supplica?
Quale utilità c'è nella sua umiliazione?

COMMENTO

La pagina odierna del Siracide si sofferma su tre punti specifici: i sogni, i viaggi e i sacrifici. Riguardo i sogni, vediamo come l'autore sia molto scettico nei confronti di coloro che si lasciano guidare dai sogni, confidando in essi. Giunge persino a definire stolti coloro che si appoggiano ai sogni; chi può dar torto a queste parole? Chi di noi non sogna? Chi di noi può dire onestamente di non aver mai viaggiato con la propria fantasia? Ma appunto trattasi di una fantasia: i sogni non possono guidare il nostro cammino perché sono un illusione che cozza con la realtà dei fatti. Non sempre questo è vero: ci sono casi in cui i sogni sono ispirati dall'Altissimo e in questi casi si ha la forza spirituale di perseguire quei sogni anche se utopistici. Ma si riconosce subito se un sogno è ispirato dall'alto: basta vedere dove porta e cosa produce per rendersi conto se sia un sogno giusto o illusorio e vanaglorioso. Nel mondo di oggi, molti si lasciano trasportare dai sogni e finiscono male, anche se apparentemente sembrano averli raggiunti: l'illusione resta pur sempre un illusione e se contrasta la Legge allora diventa persino fonte di allontanamento dalla retta via. Quello che bisogna fare è sempre tener presente la Legge di Dio quale parametro di riferimento con cui comparare i propri sogni, per verificarne la radice.
Il secondo pensiero è in riferimento ai viaggi che sono utili per accrescere la sapienza e l'intelligenza: ma le parole di questo paragrafi ci ricordano anche che lo Spirito di Dio aleggia su chi lo teme: infatti, come abbiamo visto settimana scorsa, Dio è vicino sempre a colui che lo teme e anche se a volte sembra lontano (nei momenti di tentazione), Egli alla fine lo libera da ogni turbamento e se ne prende cura come un padre si prende cura del proprio figlio: lo aiuta nei momenti difficili, lo sostiene nelle cadute e lo protegge dal male che lo minaccia. Questi è il nostro Dio che protegge i Suoi figli che Lo amano e che Lo temono!
L'ultimo paragrafo, riferito ai sacrifici, è una pagina attuale dai connotati politici e sindacali. Molto bello il riferimento al salario dell'operaio:   Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento, versa sangue chi rifiuta il salario all'operaio.  Oggi viviamo questo dramma quando vediamo chiudere numerose aziende che lasciano in mezzo alla strada centinaia di operai che restano con un pugno di mosche in mano. La realtà ci mostra anche imprenditori senza scrupoli che tolgono il salario agli operai per trasferirsi all'estero, in territori fiscalmente agevolati. L'autore del Siracide definisce questi personaggi affermando con tono forte e perentorio che essi versano sangue nel momento in cui tolgono il salario all'operaio e che uccidono quando tolgono il nutrimento a qualcuno (molti riescono oggi a mangiare grazie alle mense sociali e alla Caritas...).
Ma il pensiero dominante di questo paragrafo riguarda, come detto, i sacrifici che noi potremmo qui paragonare al Sacramento della Riconciliazione. Infatti, l'autore afferma l'inutilità del sacrificio quando si commette di nuovo quel peccato per cui si è digiunati. Queste parole le troviamo anche in Sant'Alfonso Maria Luigi Liguori che si è soffermato più volte sull'abuso della Divina Misericordia: il sacrificio (nel caso nostro la Confessione) deve essere accompagnato dalla convinzione di non voler più commettere peccato; viceversa sarebbe solo un modo per mettere a tacere la nostra coscienza e per ingannare Dio (cosa stupida perchè come si può ingannare l'Altissimo che legge nei profondi abissi dei cuori?), continuando a peccare liberamente salvo poi presentarsi per il perdono...

0 commenti:

Posta un commento