sabato 18 giugno 2011

Il Sabato dei Salmi - Salmo 58 (57) - Il giudice dei giudici terrestri

Salmo 58   

Il giudice dei giudici terrestri 
[1]Al maestro del coro. Su «Non distruggere».
Di Davide. Miktam. 

[2]Rendete veramente giustizia o potenti,
giudicate con rettitudine gli uomini?
[3]Voi tramate iniquità con il cuore,
sulla terra le vostre mani preparano violenze. 

[4]Sono traviati gli empi fin dal seno materno,
si pervertono fin dal grembo gli operatori di menzogna.
[5]Sono velenosi come il serpente,
come vipera sorda che si tura le orecchie
[6]per non udire la voce dell'incantatore,
del mago che incanta abilmente. 

[7]Spezzagli, o Dio, i denti nella bocca,
rompi, o Signore, le mascelle dei leoni.
[8]Si dissolvano come acqua che si disperde,
come erba calpestata inaridiscano. 

[9]Passino come lumaca che si discioglie,
come aborto di donna che non vede il sole.
[10]Prima che le vostre caldaie sentano i pruni,
vivi li travolga il turbine.
[11]Il giusto godrà nel vedere la vendetta,
laverà i piedi nel sangue degli empi.
[12]Gli uomini diranno: «C'è un premio per il giusto,
c'è Dio che fa giustizia sulla terra!». 


COMMENTO

Il Salmo di oggi ci parla dei giudici terrestri, ovvero di coloro che sono chiamati a fare giustizia nel giusto modo, a far rispettare le leggi, ma non tutti e non sempre sono capaci di farlo. La domanda con la quale esordisce questo Salmo deve raggiungere e scuotere le coscienze di tutti i potenti del mondo, specie di coloro che si sono arrogati il diritto di togliere la vita agli uomini, come accade in vari Stati del mondo dove vige la legge della pene di morte. Leggi ingiuste che non hanno niente a che fare con la vera Legge che è quella dell'Amore, il rispetto degli altri. Tutto il mondo dovrebbe vivere seguendo le Leggi di Dio, ma dove non c'è fede nel Signore, non può esserci nemmeno vera legge e vera giustizia. "Il giudice dei giudici terrestri" è il titolo di questo Salmo: Il Giudice, chi? Dio. I giudici terrestri, quali? I potenti di questo mondo. Quindi Dio vero Giudice che giudica con rettitudine e secondo le opere degli uomini e che giudica anche coloro che in questa vita sono chiamati a giudicare gli altri. I giudici di questa terra saranno anch'essi giudicati, dal vero Giudice che è l'Altissimo, nel bene o nel male. Coloro che decidono della vita degli altri, saranno giudicati dal Giusto Giudice che è Dio.  Nel mondo vediamo fiorire leggi contro la vita quali quelle dell'aborto e dell'eutanasia, contro l'unione ovvero la legge sul divorzio, leggi a favore dell'innaturale che permettono matrimonio e adozione agli omosessuali. Quelli che fanno queste leggi sono i giudici iniqui ai quali deve tuonare la domanda che apre il Salmo che abbiamo letto quest'oggi perché si ravvedano e facciano qualcosa per riparare al danno da loro causato.

Per la restante parte di questo Salmo, pubblichiamo di seguito il commento del compianto Padre Lino Pedron, dal sito: http://www.padrelinopedron.it



Il Sal 58 è una delle pagine più imbarazzanti del salterio. La liturgia cattolica con la riforma del Concilio Vaticano II lo ha escluso dalla preghiera ufficiale della chiesa.


È un canto di gioia selvaggia sulla soluzione finale che Dio eseguirà nei confronti degli empi. "Gioisca il giusto nel vedere la vendetta, lavi i suoi piedi nel sangue degli empi" (v. 11).
Una sana interpretazione di questo salmo e di altri affini può rendere utilizzabile questi testi anche per il cristiano.


Gesù denuncia i giudici corrotti e ingiusti (Lc 18,1-8) e la sua sete di giustizia ha accenti e invettive simili a quelle contenute in questo salmo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti... Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare alla condanna della Geenna?..." (Mt 23). Anche l’Apocalisse usa toni simili contro coloro che hanno ucciso i martiri di Cristo: «Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce: "Fino a quando, Sovrano, Tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?"» (Ap 6,9-10).
Questa tonalità truculenta esprime plasticamente l’eterno conflitto tra il bene e il male. "Liberaci dal male" è la preghiera del cristiano che inizia in se stesso, prima ancora che negli altri, l’estirpazione del male e dell’ingiustizia.
Notiamo che il salmista non autorizza la violenza o la vendetta a nessun mortale, ma affida a Dio il compito di compiere la giustizia secondo la sua insindacabile volontà.
Scrive sant’Agostino: "I salmi ci ammaestrano sui moti del nostro spirito. Troviamo in essi le parole che convengono al nostro stato di sofferenza e di tentazione. In tal modo le parole dei salmi non soltanto non ci vengono rivolte senza frutto, ma ci ammaestrano su ciò che bisogna dire e fare nel tempo della persecuzione e come ringraziare Dio, cessata l’afflizione".


Commento dei padri della Chiesa


v. 2 "Per parlare di giustizia bisogna partecipare alla vita del Cristo" (Origene).
«Il profeta, sempre più vicino a Dio, vede le cose dall’alto. Grida, come dal cielo, a quanti abitano nella valle di questa vita: "Che fate? Che cosa chiamate giustizia? I vostri cuori sono pieni di pensieri terreni; il male nasce nel vostro cuore e nel vostro pensiero, e subito le vostre mani lo eseguono" »(Gregorio di Nissa).
"Rimprovero ai giudici empi che condannarono il Cristo" (Atanasio).
"È la voce del Cristo e la voce della Chiesa pellegrina tra i pericoli di quanti la benedicono e di quanti la maledicono" (Agostino).
v. 3 "Il cuore dei malvagi concepisce l’ingiustizia; le loro mani la eseguono" (Origene).
v. 5 "Il serpente del paradiso terrestre ha parole lusinghiere che conducono alla morte" (Atanasio).
v. 6 "La voce dell’incantatore può far sì che i serpenti buttino fuori il loro veleno, se ascoltano. Allora cessano di essere pericolosi" (Eusebio).
v. 7 "È un atto di misericordia di Dio il fatto che siano spezzati loro i denti in bocca, così che non diventino ancora più colpevoli" (Origene).
"I denti rievocano le beffe contro il Cristo in croce" (Atanasio).
v. 10 "Prima che i vostri peccati raggiungano il culmine e che le spine dei vostri pensieri germoglino e diventino un albero di peccato, Dio vi correggerà" (Girolamo).
"Non passerà molto tempo prima che il giudizio scenda su di voi come un fuoco" (Ilario).
v. 11 "Nel giorno del giudizio i giusti gioiranno per il giusto giudizio di Dio" (Atanasio).
«"Laverà i piedi nel sangue degli empi". È un modo di parlare figurato. I vincitori, abitualmente, sporcano di sangue i loro piedi camminando sui cadaveri; il salmista rappresenta Dio come un guerriero vincitore che trionfa sul nemico e libera gli oppressi» (Cirillo di Alessandria).
"Il giusto è il Cristo sulla croce. Lava i peccatori nel suo sangue" (Arnobio il giovane).
v. 12 "Gli uomini comprendono che il giudizio di Dio è giusto" (Atanasio).
"C’è un Dio che scruta l’uomo anche prima del giudizio finale" (Eusebio).

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