venerdì 10 giugno 2011

Siracide - Trentacinquesimo appuntamento

Come ogni venerdì torna l'appuntamento con il Libro del Siracide: siamo giunti al trentacinquesimo capitolo:


35

1Chi osserva la legge moltiplica le offerte;
chi adempie i comandamenti offre un sacrificio di comunione.
2Chi serba riconoscenza offre fior di farina,
chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.
3Cosa gradita al Signore è astenersi dalla malvagità,
sacrificio espiatorio è astenersi dall'ingiustizia.
4Non presentarti a mani vuote davanti al Signore,
tutto questo è richiesto dai comandamenti.
5L'offerta del giusto arricchisce l'altare,
il suo profumo sale davanti all'Altissimo.
6Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,
il suo memoriale non sarà dimenticato.
7Glorifica il Signore con animo generoso,
non essere avaro nelle primizie che offri.
8In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,
consacra con gioia la decima.
9Dà all'Altissimo in base al dono da lui ricevuto,
dà di buon animo secondo la tua possibilità,
10perché il Signore è uno che ripaga,
e sette volte ti restituirà.

11Non cercare di corromperlo con doni, non accetterà,
non confidare su una vittima ingiusta,
12perché il Signore è giudice
e non v'è presso di lui preferenza di persone.
13Non è parziale con nessuno contro il povero,
anzi ascolta proprio la preghiera dell'oppresso.
14Non trascura la supplica dell'orfano
né la vedova, quando si sfoga nel lamento.
15Le lacrime della vedova non scendono forse sulle sue guance
e il suo grido non si alza contro chi gliele fa versare?
16Chi venera Dio sarà accolto con benevolenza,
la sua preghiera giungerà fino alle nubi.
17La preghiera dell'umile penetra le nubi,
finché non sia arrivata, non si contenta;
18non desiste finché l'Altissimo non sia intervenuto,
rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità.
19Il Signore non tarderà
e non si mostrerà indulgente sul loro conto,
20finché non abbia spezzato le reni agli spietati
e si sia vendicato delle nazioni;
21finché non abbia estirpato la moltitudine dei violenti
e frantumato lo scettro degli ingiusti;
22finché non abbia reso a ognuno secondo le sue azioni
e vagliato le opere degli uomini secondo le loro intenzioni;
23finché non abbia fatto giustizia al suo popolo
e non lo abbia allietato con la sua misericordia.
24Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione,
come le nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità.


COMMENTO

Tutto questo intero capitolo è da contemplare, parola per parola, riga per riga. Vivere osservando i comandamenti, compiendo opere di carità, offrendo generosamente i doni, è questa la via per la salvezza. I comandamenti ci invitano all'amore, non come lo intende il mondo, ma l'amore puro, fraterno, l'amore che soccorre il bisognoso, l'amore che desidera che gli altri stiano bene e si salvino. Amare è la chiave per il paradiso. Ma per amare bene abbiamo bisogno della preghiera, abbiamo bisogno dei Sacramenti perché senza di questi non potremmo essere abbastanza forti nell'amore e quindi porteremmo con noi quella fragilità umana che ci impedisce di amare come si deve. Lo Spirito Santo è la sorgente dell'infinito amore ed è Lui che ci fa amare. Più preghiamo e più siamo in comunione con Dio e da questa intima unione spirituale riceviamo i doni. Una sposa diventa partecipe delle ricchezze e delle povertà dello sposo. Così anche noi cattolici, noi Chiesa, siamo sposa di Cristo e quindi partecipiamo alle Sue gioie così come alle Sue sofferenze. Le sofferenze tra l'altro sono anch'esse ricchezza perché permettono alla persona umana di riconoscere i suoi limiti e di abbandonarsi fiduciosamente nelle braccia del Padre.

Il Signore ascolta le preghiere, soprattutto ascolta quelle del povero, dell'oppresso, della vedova, come ci dice questo trentacinquesimo capitolo del Siracide, capitolo che si conclude parlandoci della misericordia di Dio. Come non contemplare la misericordia del Signore, specie in questi tempi nei quali si è manifesta particolarmente attraverso le apparizioni di Gesù a Santa Faustina Kowalska e da un decennio con l'istituzione della Festa alla Divina Misericordia, istituita dal Beato Giovanni Paolo II e voluta da Gesù stesso.. Viviamo in un tempo di grande misericordia e dobbiamo approfittare di questa occasione che Gesù ci dà per la conversione. "Bella è la misericordia al tempo dell'afflizione": questa frase la può comprendere chiunque si sia affidato alla misericordia di Dio dopo la caduta nel peccato, sperimentando la riconciliazione che è come "nubi apportatrici di pioggia in tempo di siccità". Che sollievo, che frescura viviamo quando il Signore ci fa sentire il Suo perdono. Un perdono che va valorizzato e non sprecato con altri peccati. Il perdono è occasione per rialzarsi e per imparare a non sbagliare più. Ogni volta che andiamo a confessarci, ringraziamo con cuore sincero il Signore per la Sua misericordia e cogliamo l'occasione che ci è stata data per non ripetere gli stessi errori, e se ricadiamo, ricorriamo di nuovo alla Sua misericordia. Da precisare che peccare di proposito pensando di ottenere perdono sicuro, è un inganno e anche un peccato perché questo è un voler abusare della misericordia di Dio, è un voler prenderlo in giro. Per tutte le volte che cadiamo, accorriamo fiduciosi alla misericordia di Dio. Gesù dice per mezzo di Santa Faustina nel diario della santa polacca, nei dialoghi tra Dio misericordioso e l'anima": "del resto non ho limitato il numero di volte in cui posso perdonarti". Gesù, cioè Dio ci fa conoscere l'infinità grandezza della Sua misericordia. Fin dalla Genesi si parla della misericordia del Signore. Questo deve farci riflettere sull'eternità della Sua misericordia.

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