sabato 15 ottobre 2011
Il Sabato dei Salmi - Salmo 74 - Lamento dopo il saccheggio del tempio
Salmo 74
Lamento dopo il saccheggio del tempio
[1]Maskil. Di Asaf.
O Dio, perché ci respingi per sempre,
perché divampa la tua ira
contro il gregge del tuo pascolo?
[2]Ricordati del popolo
che ti sei acquistato nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tuo possesso,
il monte Sion, dove hai preso dimora.
[3]Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne:
il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario.
[4]Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio,
issarono i loro vessilli come insegna.
[5]Come chi vibra in alto la scure
nel folto di una selva,
[6]con l'ascia e con la scure
frantumavano le sue porte.
[7]Hanno dato alle fiamme il tuo santuario,
hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome;
[8]pensavano: «Distruggiamoli tutti»;
hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese.
[9]Non vediamo più le nostre insegne,
non ci sono più profeti
e tra di noi nessuno sa fino a quando...
[10]Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario,
il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome?
[11]Perché ritiri la tua mano
e trattieni in seno la destra?
[12]Eppure Dio è nostro re dai tempi antichi,
ha operato la salvezza nella nostra terra.
[13]Tu con potenza hai diviso il mare,
hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque.
[14]Al Leviatàn hai spezzato la testa,
lo hai dato in pasto ai mostri marini.
[15]Fonti e torrenti tu hai fatto scaturire,
hai inaridito fiumi perenni.
[16]Tuo è il giorno e tua è la notte,
la luna e il sole tu li hai creati.
[17]Tu hai fissato i confini della terra,
l'estate e l'inverno tu li hai ordinati.
[18]Ricorda: il nemico ha insultato Dio,
un popolo stolto ha disprezzato il tuo nome.
[19]Non abbandonare alle fiere la vita di chi ti loda,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
[20]Sii fedele alla tua alleanza;
gli angoli della terra sono covi di violenza.
[21]L'umile non torni confuso,
l'afflitto e il povero lodino il tuo nome.
[22]Sorgi, Dio, difendi la tua causa,
ricorda che lo stolto ti insulta tutto il giorno.
[23]Non dimenticare lo strepito dei tuoi nemici;
il tumulto dei tuoi avversari cresce senza fine.
Commento del compianto Padre Lino Pedron dal sito: http://www.padrelinopedron.it
Il salmo 74 è una grandiosa e corale lamentazione nazionale, è un lungo e drammatico grido lanciato a Dio davanti al tempio diroccato, alle bandiere calpestate, al popolo umiliato: è l’unico a cui si può chiedere un "perché?", è l’unico dal quale ci si può attendere una risposta, un gesto, una speranza. In questo salmo, come nel salmo 44, si raccoglie l’eterno dramma d’Israele esule, perseguitato, sterminato.
Questo salmo è, probabilmente, un ritratto della situazione connessa alla data tragica del 586 a.C. quando le armate babilonesi di Nabucodonosor rasero al suolo la città santa e il suo tempio.
Commento dei padri della chiesa
v. 1 "Bontà paterna del Signore! Non respinge che per richiamare; non si irrita se non per correggere" (Girolamo).
v. 2 "L’eredità è Israele" (Teodoreto).
"Il Cristo abita nel corpo assunto da lui e anche nella chiesa. L’uno e l’altra sono il monte Sion" (Girolamo).
v. 4 "I diavoli si vantano quando affliggono i santi per odio verso Dio" (Girolamo).
"Il salmista si stupisce che il luogo santo sia stato abbandonato nelle mani dei nemici" (Atanasio).
v. 6 "L’empietà degli invasori è stata come l’ascia di Dio e lo strumento della sua ira" (Agostino).
v. 7 "La dimora del nome di Dio è lo spirito, profanato quando da celeste diventa terrestre" (Origene).
v. 8 "Dio ha dunque le sue feste? Le ha. Io credo che sia un giorno di festa per il Signore ogni volta che un uomo si converte a Dio, che un fedele progredisce nella fede. E nostro Signore Gesù Cristo che ha versato il suo sangue per la nostra salvezza? Sono sicuro che celebra una gran festa quando vede che non si è umiliato per nulla, che non ha assunto invano la forma del servo, che non si è fatto invano obbediente fino alla morte. Anche lo Spirito santo celebra le sue feste quando vede nei fedeli altrettanti templi che gli sono preparati. E che dirò degli angeli? Non è per loro una grande festa quando si rallegrano per un solo peccatore che si converte più che per novantanove giusti? (cfr. Lc 15,7). Sto per dire qualcosa di incredibile: terrestri come siamo, noi offriamo a Dio e agli angeli occasioni di festa ogni volta che dalla nostra terra guardiamo verso il cielo" (Origene).
"I nemici di Dio volevano veramente sopprimere le sue feste. Ora, da oriente a occidente, egli si è costituito delle chiese in tutte le nazioni" (Eusebio).
v. 11 "Il Figlio è nel seno del Padre. Perché non mandi il Figlio tuo? Il salmista si serve di una metafora per descrivere l’atteggiamento di quelli ai quali si domanda un aiuto ed essi invece ritirano la mano" (Origene).
"Dio è paragonato familiarmente a un ricco che davanti a un mendicante nasconde la mano nell’abito" (Teodoreto).
v. 12 "Tu hai potuto permettere il disastro, ma sappiamo che prepari la salvezza di tutta la terra" (Eusebio).
"Il Verbo di Dio, tuo Figlio, è nostro re prima dei secoli" (Atanasio).
"Il Figlio dell’uomo ha operato la salvezza passando tre giorni e tre notti nel cuore della terra" (Origene).
"In mezzo alla terra, sul Golgota, ha steso le mani dalla croce per abbracciare i confini della terra. Colui che ha fissato il cielo con le sue mani mistiche, ha steso le mani umane, ed esse sono state fissate con chiodi affinché, crocifissa l’umanità sul legno, con lei morisse il peccato" (Cirillo di Gerusalemme).
v. 13 "Il salmista descrive la liberazione dall’Egitto: il mare spezzato come un muro nel quale si apre una breccia; le teste del drago, cioè degli egiziani, sommersi nel mare; e il drago che è il faraone. Le teste del drago sono anche i pensieri cattivi che sopravvengono all’anima. Il Cristo li ha spezzati con i suoi consigli. Vi fu detto: Non commettere adulterio, ma io vi dico: Non guardate neppure (cfr. Mt 5,27-28)" (Origene).
v. 14 "Il drago, secondo Giobbe, si trovava nelle acque. Poiché era necessario spezzare le teste del drago, Gesù vi discese" (Cirillo di Gerusalemme).
"Le teste del drago scompaiono sotto le acque nel battesimo" (Girolamo).
"È lo stesso Salvatore che opera l’uscita dall’Egitto e la salvezza del mondo" (Cassiodoro).
v. 18 "Se hai fatto la creazione visibile per l’uomo, soccorri l’uomo, centro di questa creazione" (Origene).
v. 19 "Le belve sono senza dubbio i demoni" (Origene).
v. 20 "Quelli che rifiutano la luce del Sole di giustizia si rifugiano nelle tenebre e riempiono la loro casa di iniquità. Scelgono le tenebre e sono preda di tutti i mali (cfr. Gv 3,19)" (Teodoreto).
v. 21 "Il salmista mette avanti le persone gradite a Dio: l’umile e il povero. Si chiama povero chi appartiene a Dio; ricco chi appartiene al mondo" (Cassiodoro).
v. 22 "È tua la causa: io soffro giustamente, ma è contro di te che proferiscono bestemmie... L’insulto non è rivolto a noi, ma a te, che questo popolo stolto esaspera. Lo stolto è il diavolo" (Origene).
v. 23 "L’orgoglio di quelli che odiano cresce sempre" (Teodoreto).
"Il suo ultimo argomento: la loro superbia. È ciò che Dio maggiormente detesta. Abilmente dice per ultimo ciò che rimarrà nel ricordo di Dio" (Cassiodoro).
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento