venerdì 22 ottobre 2010
Siracide - Quinto appuntamento
Torna l'appuntamento settimanale con il Siracide, giunto al quinto capitolo:
1Non confidare nelle tue ricchezze
e non dire: "Questo mi basta".
2Non seguire il tuo istinto e la tua forza,
assecondando le passioni del tuo cuore.
3Non dire: "Chi mi dominerà?",
perché il Signore senza dubbio farà giustizia.
4Non dire: "Ho peccato, e che cosa mi è successo?",
perché il Signore è paziente.
5Non esser troppo sicuro del perdono
tanto da aggiungere peccato a peccato.
6Non dire: "La sua misericordia è grande;
mi perdonerà i molti peccati",
perché presso di lui ci sono misericordia e ira,
il suo sdegno si riverserà sui peccatori.
7Non aspettare a convertirti al Signore
e non rimandare di giorno in giorno,
poiché improvvisa scoppierà l'ira del Signore
e al tempo del castigo sarai annientato.
8Non confidare in ricchezze ingiuste,
perché non ti gioveranno nel giorno della sventura.
9Non ventilare il grano a qualsiasi vento
e non camminare su qualsiasi sentiero.
10Sii costante nel tuo sentimento,
e unica sia la tua parola.
11Sii pronto nell'ascoltare,
lento nel proferire una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti mettiti la mano sulla bocca.
13Nel parlare ci può essere onore o disonore;
la lingua dell'uomo è la sua rovina.
14Non meritare il titolo di calunniatore
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l'uomo falso.
15Non far male né molto né poco,
e da amico non divenire nemico, [... continua venerdì prossimo]
COMMENTO
Confidare nei propri averi equivale ad introdurre la testa nella gogna poiché gli averi non potranno cambiare la sorte di un uomo. Spesso l'uomo si paragona ad un dio e crede di poter vincere su tutti, ma non sa che dovrà rendere conto all'unico vero Dio, grande su tutte le cose e su tutte le Sue creature. C'è chi poi abusa della Misericordia di Dio pensando di farla sempre franca perché "tanto il Signore perdona". La Scrittura ci avverte invece che il Signore punisce i peccatori quando sono sicuri di sé e pensano di passarla liscia, ma al contempo la stessa Scrittura ci insegna a non disperare poiché Egli perdona certamente a chi si pente di cuore. Perché rimandare al domani il bene che possiamo compiere oggi? Chi ci dà la certezza che domani vivremo? Potremmo lasciare questo mondo senza aver compiuto opere e senza aver guadagnato meriti nel Regno dei Cieli. Impariamo a prestare l'orecchio, siamo pronti nell'apprendere e non lasciamo che la nostra bocca parli continuamente perché nel mentre si parla il cuore potrebbe lasciarsi trasportare dalle passioni e iniziare a nutrire odio e a dire cattiverie. Siamo costanti nel nostro sentimento, unica sia la nostra parola, come ci invita questo brano del Siracide, vale a dire, siano i nostri sentimenti, sentimenti di amore e di pace e la nostra parola sia pronunziata per glorificare e annunciare l'unico vero Signore. Non facciamo di testa nostra, non permettiamo che la passione del momento travolga la nostra vita e influenzi il nostro destino. Seguiamo la Parola di Dio, in Cristo, poiché solo così potremo camminare sull'unica via della salvezza e meritarci così l'eredità promessa agli umili e ai giusti.
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