domenica 24 ottobre 2010

Il Libro di Giobbe - Sesto appuntamento


Prosegue l'appuntamento con Il Libro di Giobbe con le parole di Bildad, amico del protagonista di questo racconto:

8


1Allora prese a dire Bildad il Suchita:
2Fino a quando dirai queste cose
e vento impetuoso saranno le parole della tua bocca?
3Può forse Dio deviare il diritto
o l'Onnipotente sovvertire la giustizia?
4Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui,
li ha messi in balìa della loro iniquità.
5Se tu cercherai Dio
e implorerai l'Onnipotente,
6se puro e integro tu sei,
fin d'ora veglierà su di te
e ristabilirà la dimora della tua giustizia;
7piccola cosa sarà la tua condizione di prima,
di fronte alla grandezza che avrà la futura.
8Chiedilo infatti alle generazioni passate,
poni mente all'esperienza dei loro padri,
9perché noi siamo di ieri e nulla sappiamo,
come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra.
10Essi forse non ti istruiranno e ti parleranno
traendo le parole dal cuore?
11Cresce forse il papiro fuori della palude
e si sviluppa forse il giunco senz'acqua?
12È ancora verde, non buono per tagliarlo,
e inaridisce prima d'ogn'altra erba.
13Tale il destino di chi dimentica Dio,
così svanisce la speranza dell'empio;
14la sua fiducia è come un filo
e una tela di ragno è la sua sicurezza:
15si appoggi alla sua casa, essa non resiste,
vi si aggrappi, ma essa non regge.
16Rigoglioso sia pure in faccia al sole
e sopra il giardino si spandano i suoi rami,
17sul terreno sassoso s'intreccino le sue radici,
tra le pietre attinga la vita.
18Se lo si toglie dal suo luogo,
questo lo rinnega: "Non t'ho mai visto!".
19Ecco la gioia del suo destino
e dalla terra altri rispuntano.
20Dunque, Dio non rigetta l'uomo integro,
e non sostiene la mano dei malfattori.
21Colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia.
22I tuoi nemici saran coperti di vergogna
e la tenda degli empi più non sarà.

COMMENTO


Bildad sembra voler rimprovare l'amico Giobbe per le parole drammatiche che egli proferisce, cercando di rinsavirlo o confortarlo: "Può Dio che è il Giusto e l'Onnipotente far trionfare l'ingiustizia e gli immorali?". Le parole che seguono sono sì rivolte a Giobbe ma esse sono per tutti coloro che vivono secondo Giustizia. Se un uomo è integro, casto, segue i precetti del Signore e non trascura nessuno dei Suoi comandi, l'Onnipotente veglia già su quella persona. Poca cosa sarà la condizione di prima dice Bildad, paragonandola a quella futura, vale a dire che ora noi siamo piccoli nella fede, nell'amore, nella carità, ma se osserveremo la Parola del Signore saremo grandi in tutte queste virtù. La nostra diventerà una condizione di grazia, condizione grande rispetto a quella nella quale noi ci troviamo. Paragona poi l'empio al giunco: può crescere senza acqua? Un uomo può vivere senza Dio? La risposta è naturalmente no. L'empio non è raccolto nella Casa del Padre quando è ancora verde e cioè immaturo, senza carità, senza fede, e marcisce prima di tutti gli altri, ovvero perde il suo vigore spirituale, si degrada il suo corpo corrotto dal peccato prima di quello dei giusti il cui volto rimane luminoso e con espressione di grazia anche nella prova, nel dolore, nella malattia e dopo la morte come ci hanno dimostrato i santi di Dio. Bildad prosegue poi facendoci riflettere sul senso di onnipotenza che avvolge gran parte dell'umanità; la loro fiducia è come un filo: si spezza poiché la ripone in persone o cose che non possono sostenerla come la sostiene Dio. E' una tela di ragno la sua sicurezza: l'uomo si imprigiona nelle sue stesse cose nelle quali è sicuro di poter dominare, come ad esempio un uomo crede di poter dominare un automobile di grossa cilindrata ma questa stessa lo imprigiona e lo uccide. Davvero la nostra fiducia è come un filo che si spezza quando contiamo su di noi e sui nostri averi e la nostra sicurezza davvero diventa la nostra prigione. Dobbiamo avere fiducia in Dio e sentirci sicuri soltanto della Sua protezione e allora sì che saremo liberi da ogni male. Conclude poi l'amico Bildad con una frase ricca di speranza per coloro che cercano Dio e la Sua Giustizia e la Sua Misericordia: il Signore non allontana il giusto e non fa trionfare gli stolti; tornerà a farti sorridere con il Suo conforto e l'ingiustizia cesserà di esistere.




0 commenti:

Posta un commento