L’opera di salvezza di Dio, che è il tema di questo salmo, ha raggiunto il culmine nella risurrezione e nella glorificazione di Gesù. Noi, come credenti, attraverso questo salmo guardiamo al Cristo, nel quale ciò che si dice dei giusti salvati ed elevati (vv. 11-16) ha trovato un compimento totale.
Commento dei Padri della Chiesa
v. 2 "Dobbiamo lodare il Signore per l’opera del Figlio unigenito che ha preparato la nostra risurrezione" (Atanasio).
v. 3 "Non si debbono separare i due stichi di questo versetto. Si tratta di annunciare giorno e notte la misericordia che è il Cristo, la verità che è il Cristo" (Cirillo di Alessandria).
v. 4 "Quelli che operano il bene in tristezza non sono ancora nel canto. Chi, dunque, canta? Colui che dà con gioia (cfr. 2Cor 9,7). Tutto quello che fai, fallo sorridendo" (Agostino).
v. 5 "Ciò che ha fatto e che ci rallegra è questo giorno stesso in cui noi ci rallegriamo: il giorno della risurrezione del Signore. In questo giorno, se leggi bene la Bibbia, il Signore non ha fatto nient’altro che il giorno: era la prima domenica (= giorno del Signore), della quale ora diciamo: Mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie; esulto per l’opera delle tue mani" (Eusebio).
«L’opera per eccellenza di Dio è: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16)» (Cirillo di Alessandria).
v. 6 "Nessun oceano è tanto profondo come questo mistero: i malvagi esultano e i buoni soffrono. Qui naufraga chiunque non ha la fede. Vuoi superare questo abisso sano e salvo? Aggrappati alla croce del Cristo: lui stesso ha scelto di penare sulla terra... Tu dirai: Dio è paziente perché è eterno, ma io non lo sono! Attacca il tuo cuore all’eternità di Dio" (Agostino).
v. 7 "Non comprendono il mistero del Cristo se non coloro ai quali il Padre stesso lo rivela (cfr. Mt 11,27)" (Cirillo di Alessandria).
"L’uomo insensato è estraneo alla sapienza divina" (Cassiodoro).
v. 9 "Il Verbo di Dio è l’Altissimo anche quando si fa povero per arricchirci (cfr. 2Cor 8,9)" (Cirillo di Alessandria).
v. 10 "Il nemico diventa amico: non esiste più come nemico perché Dio ha distrutto l’inimicizia" (Origene).
v. 13 "Mentre i peccatori sono come il fieno presto appassito, il giusto (il Cristo) fiorirà come palma, con una corona di rami che sale fino al cielo" (Eusebio).
"La palma è scelta come paragone perché cresce dritta verso il cielo e la sua bellezza è in alto" (Agostino).
v. 14 "La casa del Signore è la chiesa (cfr. 1Tm 3,15)" (Eusebio).
"La casa del Signore è la Gerusalemme celeste" (Atanasio).
vv. 15-16 "Godranno dei beni del Signore e nel loro riposo annunceranno che il Signore è retto e in lui non c’è ingiustizia, perché vedranno i buoni ricompensati e i malvagi puniti. Lo stolto e l’insensato non conoscono tutto questo, ma io, illuminato dallo Spirito e considerando quanto profondi sono i giudizi di Dio (cfr. Rm 11,33), mi rallegro ed esulto per l’economia divina; sopporto con coraggio i mali presenti nella speranza dei beni futuri: consacro tutto il mio tempo disponibile a celebrare Dio, a cantare il suo nome, ad annunciare la sua misericordia e la sua verità lungo la notte; infatti l’anima religiosa fa risplendere la verità di Dio soprattutto quando soffre nelle tenebre e nell’oscurità" (Eusebio).
"Ora è il tempo di annunciare a tutti, anche agli sventurati che amano questo mondo: Non lasciatevi sedurre dalla felicità visibile! Quelli che celebrano Dio proclamano: Retto è il Signore e in lui non c’è ingiustizia" (Agostino).
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