sabato 12 novembre 2011

Il Sabato dei Salmi - Salmo 78 - Le lezioni della storia di Israele

Salmo 78   

Le lezioni della storia di Israele 
[1]Maskil. Di Asaf. 

Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
ascolta le parole della mia bocca.
[2]Aprirò la mia bocca in parabole,
rievocherò gli arcani dei tempi antichi. 

[3]Ciò che abbiamo udito e conosciuto
e i nostri padri ci hanno raccontato,
[4]non lo terremo nascosto ai loro figli;
diremo alla generazione futura
le lodi del Signore, la sua potenza
e le meraviglie che egli ha compiuto. 

[5]Ha stabilito una testimonianza in Giacobbe,
ha posto una legge in Israele:
ha comandato ai nostri padri
di farle conoscere ai loro figli,
[6]perché le sappia la generazione futura,
i figli che nasceranno.
Anch'essi sorgeranno a raccontarlo ai loro figli
[7]perché ripongano in Dio la loro fiducia
e non dimentichino le opere di Dio,
ma osservino i suoi comandi.
[8]Non siano come i loro padri,
generazione ribelle e ostinata,
generazione dal cuore incostante
e dallo spirito infedele a Dio.
[9]I figli di Efraim, valenti tiratori d'arco,
voltarono le spalle nel giorno della lotta. 

[10]Non osservarono l'alleanza di Dio,
rifiutando di seguire la sua legge.
[11]Dimenticarono le sue opere,
le meraviglie che aveva loro mostrato.
[12]Aveva fatto prodigi davanti ai loro padri,
nel paese d'Egitto, nei campi di Tanis.
[13]Divise il mare e li fece passare
e fermò le acque come un argine.
[14]Li guidò con una nube di giorno
e tutta la notte con un bagliore di fuoco.
[15]Spaccò le rocce nel deserto
e diede loro da bere come dal grande abisso.
[16]Fece sgorgare ruscelli dalla rupe
e scorrere l'acqua a torrenti. 

[17]Eppure continuarono a peccare contro di lui,
a ribellarsi all'Altissimo nel deserto.
[18]Nel loro cuore tentarono Dio,
chiedendo cibo per le loro brame;
[19]mormorarono contro Dio
dicendo: «Potrà forse Dio
preparare una mensa nel deserto?».
[20]Ecco, egli percosse la rupe e ne scaturì acqua,
e strariparono torrenti.
«Potrà forse dare anche pane
o preparare carne al suo popolo?».
[21]All'udirli il Signore ne fu adirato;
un fuoco divampò contro Giacobbe
e l'ira esplose contro Israele,
[22]perché non ebbero fede in Dio
né speranza nella sua salvezza. 

[23]Comandò alle nubi dall'alto
e aprì le porte del cielo;
[24]fece piovere su di essi la manna per cibo
e diede loro pane del cielo:
[25]l'uomo mangiò il pane degli angeli,
diede loro cibo in abbondanza.
[26]Scatenò nel cielo il vento d'oriente,
fece spirare l'australe con potenza;
[27]su di essi fece piovere la carne come polvere
e gli uccelli come sabbia del mare;
[28]caddero in mezzo ai loro accampamenti,
tutto intorno alle loro tende.
[29]Mangiarono e furono ben sazi,
li soddisfece nel loro desiderio.
[30]La loro avidità non era ancora saziata,
avevano ancora il cibo in bocca,
[31]quando l'ira di Dio si alzò contro di essi,
facendo strage dei più vigorosi
e abbattendo i migliori d'Israele. 

[32]Con tutto questo continuarono a peccare
e non credettero ai suoi prodigi.
[33]Allora dissipò come un soffio i loro giorni
e i loro anni con strage repentina.
[34]Quando li faceva perire, lo cercavano,
ritornavano e ancora si volgevano a Dio;
[35]ricordavano che Dio è loro rupe,
e Dio, l'Altissimo, il loro salvatore;
[36]lo lusingavano con la bocca
e gli mentivano con la lingua;
[37]il loro cuore non era sincero con lui
e non erano fedeli alla sua alleanza.
[38]Ed egli, pietoso, perdonava la colpa,
li perdonava invece di distruggerli.
Molte volte placò la sua ira
e trattenne il suo furore,
[39]ricordando che essi sono carne,
un soffio che va e non ritorna.
[40]Quante volte si ribellarono a lui nel deserto,
lo contristarono in quelle solitudini!
[41]Sempre di nuovo tentavano Dio,
esasperavano il Santo di Israele.
[42]Non si ricordavano più della sua mano,
del giorno che li aveva liberati dall'oppressore, 

[43]quando operò in Egitto i suoi prodigi,
i suoi portenti nei campi di Tanis.
[44]Egli mutò in sangue i loro fiumi
e i loro ruscelli, perché non bevessero.
[45]Mandò tafàni a divorarli
e rane a molestarli.
[46]Diede ai bruchi il loro raccolto,
alle locuste la loro fatica.
[47]Distrusse con la grandine le loro vigne,
i loro sicomori con la brina.
[48]Consegnò alla grandine il loro bestiame,
ai fulmini i loro greggi. 

[49]Scatenò contro di essi la sua ira ardente,
la collera, lo sdegno, la tribolazione,
e inviò messaggeri di sventure.
[50]Diede sfogo alla sua ira:
non li risparmiò dalla morte
e diede in preda alla peste la loro vita.
[51]Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore. 

[52]Fece partire come gregge il suo popolo
e li guidò come branchi nel deserto.
[53]Li condusse sicuri e senza paura
e i loro nemici li sommerse il mare.
[54]Li fece salire al suo luogo santo,
al monte conquistato dalla sua destra.
[55]Scacciò davanti a loro i popoli
e sulla loro eredità gettò la sorte,
facendo dimorare nelle loro tende le tribù di Israele. 

[56]Ma ancora lo tentarono,
si ribellarono a Dio, l'Altissimo,
non obbedirono ai suoi comandi.
[57]Sviati, lo tradirono come i loro padri,
fallirono come un arco allentato.
[58]Lo provocarono con le loro alture
e con i loro idoli lo resero geloso. 

[59]Dio, all'udire, ne fu irritato
e respinse duramente Israele.
[60]Abbandonò la dimora di Silo,
la tenda che abitava tra gli uomini.
[61]Consegnò in schiavitù la sua forza,
la sua gloria in potere del nemico.
[62]Diede il suo popolo in preda alla spada
e contro la sua eredità si accese d'ira.
[63]Il fuoco divorò il fiore dei suoi giovani,
le sue vergini non ebbero canti nuziali.
[64]I suoi sacerdoti caddero di spada
e le loro vedove non fecero lamento. 

[65]Ma poi il Signore si destò come da un sonno,
come un prode assopito dal vino.
[66]Colpì alle spalle i suoi nemici,
inflisse loro una vergogna eterna.
[67]Ripudiò le tende di Giuseppe,
non scelse la tribù di Efraim;
[68]ma elesse la tribù di Giuda,
il monte Sion che egli ama.
[69]Costruì il suo tempio alto come il cielo
e come la terra stabile per sempre.
[70]Egli scelse Davide suo servo
e lo trasse dagli ovili delle pecore.
[71]Lo chiamò dal seguito delle pecore madri
per pascere Giacobbe suo popolo,
la sua eredità Israele.
[72]Fu per loro pastore dal cuore integro
e li guidò con mano sapiente.





Questo salmo monumentale ci presenta la trama della storia della salvezza.
È un salmo descrittivo di lode. Il poeta è più interessato all’interpretazione della storia che al suo racconto. È anche una specie di esame di coscienza collettivo dei peccati del popolo di Dio.
Chouraqui vede nella sequenza storica degli eventi qui descritti "ritmi e tappe da interpretare sia sui piani della storia e dell’avvenire d’Israele, sia nella vita dell’anima nella sua ricerca di Dio e negli sviluppi escatologici del trionfo messianico".
Commento dei padri della chiesa
vv. 1-2 "I due popoli sono ammoniti di non mostrarsi ingrati. Dio parla alla sua comunità salvata dall’Egitto. Tutte queste cose avvenivano loro in figura (cfr. 1Cor 10,11): sono dunque dette per nostro ammaestramento" (Agostino).
"Tutto questo salmo è una parabola, come dice il salmista stesso; e sotto le parole del racconto è necessario afferrare il senso spirituale. Le parole di tutto questo salmo risuonano delle cose passate, ma esprimono i futuri misteri del Cristo. È necessario leggervi il Cristo e la chiesa del Cristo" (Ruperto).
vv. 3-4 "L’abbiamo udito nell’Antico Testamento e l’abbiamo conosciuto nel Nuovo quando tutto è stato compiuto dal Cristo" (Cassiodoro).
"La generazione futura, che è il cristianesimo, ha ricevuto la conoscenza dell’Antico Testamento" (Origene).
v. 6 "I figli che nasceranno sono i discepoli del Cristo" (Atanasio).
v. 8 "Dio non ha donato loro il suo Spirito perché non hanno accolto il suo Figlio: essi sono una generazione perversa (cfr. Mt 17,17)" (Girolamo).
"Dio non condanna la stirpe, ma il cuore traviato" (Arnobio il giovane).
v. 10 "Questo si applica ai giudei che rinnegano il Cristo e dimenticano i suoi benefici, proprio come fecero i loro padri nel deserto e più tardi" (Atanasio).
«Non osservarono il patto. Avevano promesso: "Tutto quanto il Signore ha detto, noi lo faremo" (Es 19,8)» (Agostino).
v. 13 "Anche a noi il Cristo ha fatto passare il mare, cioè la tempesta e le onde mosse della vita presente, per introdurci nella terra promessa" (Cirillo di Alessandria).
v. 15 "Come la roccia fu colpita dal bastone di Mosè (Nm 20,11), il Signore fu colpito dalla lancia per i nostri peccati (Gv 19,34). Il sangue e l’acqua che escono dal fianco del Signore raffigurano il battesimo e il martirio" (Girolamo).
v. 16 "Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno (Gv 7,38)" (Agostino).
v. 17 "Il deserto non è tanto l’aridità del suolo quanto l’aridità della loro anima" (Cassiodoro).
vv. 19-20 "In ogni tempo Dio fa uscire dall’Egitto, dalla fornace ardente, con prodigi, con prove, col pane del cielo e l’acqua dalla roccia. Possa io vedere gli egiziani spirituali sommersi col faraone invisibile! La roccia è figura del Cristo perché non può né rompersi né spezzarsi. Come la roccia di Mosè, il Cristo ha riversato acque abbondanti ed esse hanno inondato il mondo intero, dissetando tutti gli uomini. E la parola del Signore si adatta all’anima che la riceve: è latte per gli uni, olio per altri, o cibo solido per altri ancora. Quando cerchiamo altri cibi, disgustati dal cibo spirituale, commettiamo lo stesso peccato degli ebrei. Allora Dio ci manda cibi carnali finché ci escano dal naso" (Origene).
"Parlarono contro Dio nella solitudine: è la riedizione del paradiso terrestre. Anche ciò che accadde nel paradiso terrestre fu una mormorazione contro Dio" (Efrem).
vv. 24-25 "Attraverso il deserto, cioè nello stato della nostra vita presente, abbiamo per cibo la manna, nel senso che riceviamo gli insegnamenti della legge divina" (Origene).
"Gli angeli godono della vita eterna per la partecipazione al Verbo. Perché solo il Verbo, Figlio unigenito di Dio, è l’alimento di ogni natura spirituale" (Eusebio).
"Il pane del cielo è il Verbo di Dio fatto carne (cfr. Gv 1,14)" (Agostino).
"La manna è la predicazione e l’eucaristia (cfr. Gv 6)" (Girolamo).
"Il pane degli angeli è quello che dà la vita eterna. Gli angeli non hanno fame e sete che della giustizia di Dio. Dio è per tutti necessario, lui, il solo che non ha bisogno di nessuno" (Arnobio il giovane).
v. 29 "Li soddisfece nel loro desiderio: durante la passione del Cristo hanno gridato: Siamo sudditi di Cesare; e i romani hanno distrutto Gerusalemme" (Atanasio).
v. 33 "Lasciarono la vita senza aver cessato di dedicarsi a pensieri vani" (Teodoreto).
v. 34 "Dio uccide, uccidendo l’uomo vecchio, affinché lo si cerchi ed egli faccia rivivere" (Origene).
"Per mezzo di colpi li fa rientrare nell’ordine, come le bestie (cfr. Sal 32,9)" (Eusebio).
"I flagelli divini scuotevano il sonno della loro infedeltà; si risvegliavano per ascoltare la parola di Dio" (Girolamo).
"Ogni vita mortale va in fretta: quella che sembra un po’ più lunga non è che un vapore che dura un po’ più a lungo. E quando cercavano Dio, non era per la vita eterna, ma per il timore di veder finire troppo presto questo vapore" (Agostino).
v. 36 "Promettevano di amarlo, ma erano giuramenti falsi (cfr. Gen 34,15 ss.)" (Teodoreto).
v. 37 "Non hanno creduto nel patto fatto con Abramo e che si sarebbe compiuto col Messia" (Arnobio il giovane).
v. 38 "Tutti i castighi divini comportavano un invito alla penitenza: così i cento anni prima del diluvio, impiegati per costruire l’arca, affinché l’arca non fosse necessaria, se essi avessero fatto penitenza; e così le piaghe d’Egitto, che avrebbero potuto ricondurre a penitenza gli egiziani" (Origene).
"Dio, malgrado tutto, continua ad essere con loro come un padre" (Eusebio).
«Mosè, figura del Cristo, aveva pregato: "Perdona i peccati di questo popolo... e sennò cancellami dal libro della vita" (Es 32,32). Gesù dice: "Perdonali, perché non sanno quello che fanno" (Lc 23,34)» (Cassiodoro).
v. 40-42 "Questi versetti mostrano la magnanimità di Dio" (Teodoreto).
"Il deserto raffigura l’aridità del loro cuore" (Girolamo).
"Essi non hanno saputo, come il salmista, ricordarsi dei benefici di Dio" (Teodoreto).
"Il faraone è figura del diavolo" (Girolamo).
v. 49 "La sovrana giustizia di Dio sa servirsi, per il bene, perfino dei malvagi. Come? Questo supera la mia comprensione, ma non supera il Signore" (Agostino).
v. 52 "Dio ci guida in questo mondo, come nel deserto, per condurci al pascolo" (Agostino).
v. 53 "Il mare è figura del battesimo. Col battesimo il Signore ristabilisce i suoi nella speranza e annega il diavolo e le sue truppe" (Girolamo).
v. 54 "Il luogo santo, nel senso più alto, è il possesso contemplativo della verità, sotto il maestro che è Gesù" (Origene).
"Il Cristo, destra del Padre, camminava davanti al suo popolo e gli donò Gerusalemme" (Atanasio).
"Il monte santo che egli si è acquistato è la chiesa" (Agostino).
v. 55 "Fece dimorare nelle tende dei popoli pagani le tribù d’Israele, e tra le schiere degli angeli gli uomini eletti" (Agostino).
v. 59 "Castigo su tutto Israele; ma se Dio abbandona tutto il popolo alla schiavitù, custodisce l’integrità dell’anima di quelli che gli sono fedeli. Essi soffrono la tribolazione insieme ai colpevoli, ma non ne saranno che maggiormente incoronati. Prigionieri esteriormente, essi sono sovranamente liberi dal nemico spirituale" (Cassiodoro).
v. 60 "Al tempio di Silo o di Gerusalemme il Signore ha preferito il tempio della Vergine e il tempio della chiesa" (Girolamo).
v. 61 "La sua forza e la sua gloria è l’arca dell’Alleanza" (Atanasio).
v. 63 "Le loro vergini non ebbero più fidanzati, non furono più sposate" (Eusebio).
v. 64 "Ciascuno era troppo occupato dal proprio disastro per organizzare le cerimonie del lutto" (Teodoreto).
v. 65 "Il sonno è la pazienza di Dio" (Teodoreto).
"Il Signore dorme per i cuori empi. Quando fanno penitenza, è come se il Signore si svegliasse per loro" (Girolamo).
"Il Signore si sveglia quando i pagani ripongono la sua arca tra i loro idoli" (Cassiodoro).
v. 66 "Quando si fugge Dio, egli colpisce alle spalle: percuote per far ritornare" (Origene).
v. 68 "Ha scelto la tribù di Giuda per nascere da Maria" (Girolamo).
"Ha scelto la tribù e il paese di Giuda per la sua nascita, il suo battesimo, la sua tentazione, i suoi miracoli, la sua passione, la sua morte, la sua sepoltura, la sua risurrezione e ascensione" (Arnobio).
"Il monte Sion che egli ama è la chiesa" (Agostino).
v. 69 "È la Gerusalemme di lassù" (Eusebio).
v. 70 "Ha scelto Giuda a causa di Davide e Davide a causa del Cristo... Prende un pastore per farne un pastore. È il Cristo che pasce il gregge con cuore integro e con mano sapiente" (Agostino).
"Tutto questo si applica al Cristo, scelto dalla volontà del Padre per la nostra redenzione. È preso dal gregge dei mortali, è il pastore del popolo cristiano" (Girolamo).
v. 72 "Davide re condusse le sue pecore non con la sapienza umana né con la propria prudenza, ma nell’innocenza e nella semplicità del cuore, rimettendo tutto a Dio" (Eusebio).
«Innocenza e prudenza sono le virtù che Gesù domanda ai suoi apostoli: "Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" (Mt 10,16)» (Teodoreto).
"L’innocenza del cuore non si addice che al Signore" (Cassiodoro).
"La mano sapiente che ci guida: sono le mani levate sulla croce per guidarci nella gloria" (Arnobio il giovane).

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