Oggi riflettiamo attraverso il commento del compianto Padre Lino Pedron tratto dal sito a lui dedicato: http://www.padrelinopedron.it/
sabato 3 settembre 2011
Il Sabato dei Salmi - Salmo 68 ( 67) - La gloriosa epopea di Israele
Salmo 68
La gloriosa epopea di Israele
[1]Al maestro del coro. Di Davide.Salmo. Canto.
[2]Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano
e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
[3]Come si disperde il fumo, tu li disperdi;
come fonde la cera di fronte al fuoco,
periscano gli empi davanti a Dio.
[4]I giusti invece si rallegrino,
esultino davanti a Dio
e cantino di gioia.
[5]Cantate a Dio, inneggiate al suo nome,
spianate la strada a chi cavalca le nubi:
«Signore» è il suo nome,
gioite davanti a lui.
[6]Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
[7]Ai derelitti Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri;
solo i ribelli abbandona in arida terra.
[8]Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo,
quando camminavi per il deserto,
[9]la terra tremò, stillarono i cieli
davanti al Dio del Sinai,
davanti a Dio, il Dio di Israele.
[10]Pioggia abbondante riversavi, o Dio,
rinvigorivi la tua eredità esausta.
[11]E il tuo popolo abitò il paese
che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero.
[12]Il Signore annunzia una notizia,
le messaggere di vittoria sono grande schiera:
[13]«Fuggono i re, fuggono gli eserciti,
anche le donne si dividono il bottino.
[14]Mentre voi dormite tra gli ovili,
splendono d'argento le ali della colomba,
le sue piume di riflessi d'oro».
[15]Quando disperdeva i re l'Onnipotente,
nevicava sullo Zalmon.
[16]Monte di Dio, il monte di Basan,
monte dalle alte cime, il monte di Basan.
[17]Perché invidiate, o monti dalle alte cime,
il monte che Dio ha scelto a sua dimora?
Il Signore lo abiterà per sempre.
[18]I carri di Dio sono migliaia e migliaia:
il Signore viene dal Sinai nel santuario.
[19]Sei salito in alto conducendo prigionieri,
hai ricevuto uomini in tributo:
anche i ribelli abiteranno
presso il Signore Dio.
[20]Benedetto il Signore sempre;
ha cura di noi il Dio della salvezza.
[21]Il nostro Dio è un Dio che salva;
il Signore Dio libera dalla morte.
[22]Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa altèra di chi percorre la via del delitto.
[23]Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,
[24]perché il tuo piede si bagni nel sangue,
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici».
[25]Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
[26]Precedono i cantori, seguono ultimi i citaredi,
in mezzo le fanciulle che battono cèmbali.
[27]«Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della stirpe di Israele».
[28]Ecco, Beniamino, il più giovane,
guida i capi di Giuda nelle loro schiere,
i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.
[29]Dispiega, Dio, la tua potenza,
conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
[30]Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
a te i re porteranno doni.
[31]Minaccia la belva dei canneti,
il branco dei tori con i vitelli dei popoli:
si prostrino portando verghe d'argento;
disperdi i popoli che amano la guerra.
[32]Verranno i grandi dall'Egitto,
l'Etiopia tenderà le mani a Dio.
[33]Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore;
[34]egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni,
ecco, tuona con voce potente.
[35]Riconoscete a Dio la sua potenza,
la sua maestà su Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
[36]Terribile sei, Dio, dal tuo santuario;
il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo,
sia benedetto Dio.
COMMENTO
Oggi riflettiamo attraverso il commento del compianto Padre Lino Pedron tratto dal sito a lui dedicato: http://www.padrelinopedron.it/
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Questo salmo è il "Te Deum" d’Israele. È la pagina più difficile di tutto il salterio. "È un salmo monumentale, simile a una cattedrale grandiosa e semplice nella sua idea generale, ricca nei dettagli, ma con parti in rovina e ornamenti cancellati" (Brillet).
Il salmo 68 secondo la "Vita di Antonio" attribuita a s. Atanasio era la preghiera del famoso padre del deserto durante le tentazioni: "I conoscenti andavano là e lo udivano cantare i salmi: Sorga Dio e vengano dispersi i suoi nemici e coloro che lo odiano fuggano dal suo cospetto. Come si dilegua il fumo essi si dileguino. Come la cera si scioglie al cospetto del fuoco, così periscano i peccatori al cospetto di Dio".
Commento dei padri della Chiesa
v. 2 "Profezia della venuta del Cristo. Questa venuta comporta la sconfitta dei nemici, la liberazione degli schiavi da parte dello stesso Dio che un tempo fece uscire Israele dall’Egitto, il dono dello Spirito, la conversione di una folla immensa, l’elezione degli apostoli e l’ascensione del Signore" (Agostino).
«"Sorga Dio!" è a un tempo il grido di guerra contro i demoni e la parola della risurrezione: infatti ogni profezia è evangelica» (Eusebio).
"Quando Dio si è fatto uomo i suoi nemici sono stati dispersi e quelli che lo odiavano sono fuggiti" (Cirillo di Alessandria).
"Questo salmo è pieno dei misteri del vangelo ed è particolarmente singolare per la descrizione dell’ascensione del Cristo. Il profeta invoca il compimento di ciò che sa dover avvenire: la risurrezione del Cristo e la dispersione dei suoi nemici" (Cassiodoro).
v. 3 "Il salmista si augura non che siano annientati, ma che cessino di peccare, che la durezza del loro cuore sia sciolta come cera" (Girolamo).
"Dio non odia nessuna delle sue opere: ma quanti disertano e si allontanano da lui si fanno volontariamente suoi nemici" (Eusebio).
v. 4 "Questo versetto mostra che gli anatemi precedenti non sono contro gli uomini, ma contro i demoni. Quando i demoni sono vinti, gli uomini si rallegrano ed esultano davanti a Dio" (Teodoreto).
"Sconfitta dei nemici e gioia degli eletti: è il giudizio" (Ilario).
"È sotto lo sguardo di Dio, è alla sua presenza che si trova la vera gioia. Si dilettano nella loro stessa gioia sapendo che non la perderanno mai" (Cassiodoro).
v. 5 "Spianate la strada: gli apostoli affrettino il loro cammino verso le genti per spianare la via al Signore. Andate, ammaestrate tutte le genti (Mt 28,19). Dio vuole abitare nelle anime e passeggiarvi (cfr. Is 40,3)" (Teodoreto).
"Dobbiamo preparargli la strada appianando gli ostacoli del nostro orgoglio" (Ilario).
"Esultate davanti a lui: non esultate davanti agli uomini, ma solo davanti a lui. Qualunque sia la pena che voi possiate soffrire, il pensiero della ricompensa vi consolerà sempre" (Cassiodoro).
"Spianiamo la via al Signore nei nostri cuori. La nostra gioia sia il suo sguardo e non i piaceri del mondo" (Girolamo).
v. 6 "Gli orfani, le vedove. È la condizione umana nella sua desolazione" (Ilario).
"La santa dimora di Dio sono le anime sante" (Cirillo di Alessandria).
"Dopo la discesa agli inferi il Cristo è risalito nel suo luogo santo" (Atanasio).
v. 7 "Fa abitare una casa a quelli che gli consacrano la vita. Questa casa è la città celeste" (Origene).
"Farà abitare nella sua casa quelli che vivono per lui" (Atanasio).
"Quelli che erano incatenati dal diavolo, il Cristo li ha fatti risorgere con lui" (Eusebio)
"Li ha fatti uscire dal sepolcro e li ha condotti alla vita" (Ilario).
"Ha tratto fuori dall’infelicità quanti provocano l’ira di Dio e la cui anima è morta" (Girolamo).
v. 8 "Quando uscivi: allusione all’uscita dall’Egitto, quando Dio li precedeva nella colonna di nubi nel deserto. Ma ancor più è il Cristo che cammina davanti al suo popolo, davanti agli incatenati che ha liberato con la sua forza. Il deserto rappresenta dunque le genti alle quali non era giunto nessun profeta e che erano come un deserto privato della parola di Dio" (Cassiodoro).
"Lo stesso Dio ha condotto Israele nel deserto e ha visitato il deserto delle genti col suo vangelo. Alla manna del Sinai corrisponde il corpo e il sangue di Cristo nella chiesa" (Girolamo).
v. 9 "Tutta la terra apprese le meraviglie dell’uscita dall’Egitto e ne fu stupita" (Cirillo di Alessandria).
"Al momento della crocifissione la terra tremò; a Pentecoste la grazia dello Spirito santo scese come gocce di rugiada. È Dio che ha fatto questo: è lo stesso Dio che è apparso sul monte Sinai ai nostri padri, che ha sofferto la passione e che ha inviato lo Spirito santo" (Teodoreto).
"I cieli stillano la manna e gli oracoli divini. Il popolo ebreo era bambino e i cieli stillarono per lui come una nutrice che allatta il bambino" (Eusebio).
v. 10 «La pioggia abbondante è, in senso storico, la manna; in senso spirituale è la parola evangelica e il Cristo stesso disceso dal cielo: "Scenderà come pioggia sull’erba, come acqua che irrora la terra" (Sal 72,6)» (Cirillo di Alessandria).
"Le genti erano malate; tu le hai ristabilite e portate a perfezione con l’annuncio del vangelo" (Atanasio).
"Israele era l’eredità del Signore. Questa eredità si era estenuata quando i giudei rifiutarono di credere nel Salvatore; ma questi l’ha portata a perfezione facendo entrare le genti" (Cassiodoro).
v. 11 "Il povero è la natura umana" (Teodoreto)
"Il povero è il Cristo che ha preso forma di servo, svuotandosi dalla forma di Dio (Fil 2,7)" (Ilario).
v. 12 "Il Signore dà la parola divina agli evangelisti ed essi l’annunciano con potenza. Il Verbo è a un tempo colui che dà la parola e colui che è annunciato" (Eusebio).
"È la parola degli apostoli che Dio conferma per mezzo di miracoli" (Cirillo di Alessandria).
"Per diffondere il vangelo, il Signore darà la sua parola con le virtù (la grande schiera) del Cristo" (Ilario).
v. 13 "Gli apostoli si spartiscono l’evangelizzazione delle genti, che sono il bottino della santa chiesa" (Cirillo di Alessandria).
"Le spoglie del diavolo sono trasferite entro la chiesa da colui che ha vinto il forte armato" (Cassiodoro).
v. 14 "La colomba è lo Spirito santo" (Ilario).
"La colomba è la chiesa" (Cassiodoro).
vv. 15-17 "Il monte di Dio è il Signore, la pietra estratta dalla montagna senza l’intervento dell’uomo e che occupa tutta la terra (cfr. Dn 2,35). Il Signore abiterà sempre nel suo corpo nato dalla Vergine perché è salito al cielo col corpo" (Girolamo).
"Il Cristo è il monte dei monti, il santo dei santi, il signore dei signori" (Cassiodoro).
vv. 18-19 «L’armata di Dio sono gli spiriti celesti. Il Signore è in mezzo a loro, il Dio che ha dato la legge sul Sinai e che, elevandosi in alto, cioè salendo sulla croce, ha trascinato con sé, come prigionieri, quanti erano prigionieri del diavolo. L’aveva promesso quando disse: "Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32)» (Atanasio).
"Anticamente il Signore è sceso sul Sinai, ma ora scende nell’uomo che assume. Ha imprigionato i prigionieri che erano trattenuti dal diavolo e li ha fatti entrare, al suo seguito, nella vita eterna. È così che ha fatto entrare come prigioniera la carne assunta. Ha ricevuto dal Padre gli uomini come tributo. Ha ricevuto come uomo, dona come Dio. E anche ciò che ha ricevuto, lo ha ricevuto per gli uomini, per donarlo, perché lui non manca di nulla. Ha dato agli uomini le grazie spirituali" (Girolamo).
"È disceso agli inferi, poi ha condotto in cielo quanti aveva liberato dalla schiavitù: ecco il bottino! Non si può esprimere meglio il trionfo del vincitore" (Cassiodoro).
"Il Cristo riconduce la natura umana dal peccato e dall’ignoranza alla virtù e alla conoscenza di Dio" (Origene).
"Il quadro della grande festa trionfale continua. Distribuzione dei doni: lo Spirito scende sugli apostoli e distribuisce le grazie come vuole, secondo la misura del dono di Cristo (cfr. Ef 4,7). Converte quelli che non credono; poiché è misericordioso dà loro la fede che non hanno: è la grazia che ci previene" (Cassiodoro).
«L’amore grande col quale Cristo ci unisce a sé come sue membra fa sì che riceva in noi quello che lui ci dona. Per questo, rivolgendosi a colui che ha dato doni agli uomini, il profeta esclama: "Hai ricevuto doni per l’uomo"» (Baldovino di Ford).
"Il Padre dona al Figlio uomini disubbidienti; il Figlio, per mezzo dello Spirito, li rende figli di Dio" (Cirillo di Alessandria).
"Ha istituito la chiesa tra gli uomini e abita anche presso gli increduli" (Eusebio).
v. 20 "Dopo la descrizione del trionfo, vengono le lodi e il rendimento di grazie. Colui che è salito nell’alto dei cieli condurrà a buon fine il cammino della nostra vita. Questo cammino è già appianato per il fatto che il mondo ha conosciuto il suo Salvatore, l’ha visto, l’ha riconosciuto nella sua incarnazione" (Cassiodoro).
"Il Signore è benedetto per tutto ciò che è venuto prima e per il cammino che ci prepara, cammino che conduce a lui. Ci condurrà a buon fine. Puoi rimanere tranquillo, o peccatore! Non dubitare che non ti accada ogni giorno qualcosa per cui tu non debba benedire il Signore. Il salmista ha fatto bene a dire: "delle nostre salvezze", al plurale, perché saremo salvati tutte le volte in cui cadremo in peccato" (Girolamo).
v. 21 "Il salmista confida che Dio strappi dalla morte quanti sacrificano la loro vita per annunciare il vangelo" (Atanasio).
"Il nostro Dio è pronto a salvare perché si è incarnato per questo" (Girolamo).
"Dio, che è la sola sorgente di salvezza, è il solo che ha trovato un’uscita dalla morte, risuscitando dai morti" (Cirillo di Alessandria).
"Gesù, risuscitando per primo, ha preparato la via per gli altri" (Atanasio).
v. 22 "Uscito dalla morte, il Cristo stritola le teste del diavolo, cioè le teste del drago nel mare. Il diavolo ha tante teste quanti sono i peccati che si commettono" (Girolamo).
"La testa dei nemici è la testa del drago (cfr. Sal 74,13-14)" (Eusebio).
"Allusione al serpente, il cui capo sarà stritolato (cfr. Gen 3,15)" (Atanasio).
v. 23 "È il Cristo che parla" (Eusebio)
"Quanti sono sommersi nel vizio, li farò ritornare a me" (Cirillo di Alessandria).
"Li condurrò al battesimo" (Atanasio).
"Le profondità del mare sono simbolo del mondo corrotto" (Cassiodoro).
v. 24 "Se si convertono è perché le potenze avverse sono distrutte. Nella sua vittoria, il loro sangue sprizza sulle sue vesti (cfr. Is 63,3). Ma questo è un modo di parlare figurato: come i vincitori abitualmente sporcano di sangue i loro piedi, camminando sui cadaveri, così il salmista rappresenta Dio come un guerriero vincitore che trionfa sul nemico e libera gli oppressi" (Cirillo di Alessandria).
"È scritto: Il tuo piede s’immerga nel sangue. Anche voi, dunque, bagnate i passi della vostra anima e quelli del vostro spirito nella confessione ferma della croce del Signore" (Ambrogio).
"I piedi del Cristo sono stati coperti dal suo sangue; il suo sangue è colato anche sui nemici, per guarirli" (Girolamo).
v. 29 "Il salmista supplica Dio di inviare il Messia. La potenza di Dio è il Cristo" (Ilario).
v. 30 "Conferma, Signore, la grazia che ci hai donato per il tuo tempio, che ti sei preso in mezzo a noi e che hai innalzato al di sopra di tutte le potenze di ogni nome che possa essere nominato non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro (cfr. Fil 2,9-10)" (Teodoreto).
"Conferma il dono del battesimo con l’effusione dello Spirito" (Girolamo).
"I cristiani portano i loro doni, offrono se stessi a Dio come ostia vivente e gradita" (Girolamo).
v. 31 "La belva dei canneti è il diavolo" (Atanasio).
v. 32 "Quando saranno vinti i demoni, gli egiziani (considerati come i più idolatri) e gli etiopi (che abitano le estremità della terra) verranno per ascoltare l’annuncio del vangelo (cfr. At 8,27 ss.)" (Atanasio).
"L’Egitto e l’Etiopia offriranno anime pure perché dove abbondò il peccato sovrabbonderà la grazia (cfr. Rm 5,20)" (Girolamo).
"Tendere la mano è una metafora militare: è la mano disarmata, tesa al vincitore per chiedere grazia" (Cassiodoro).
v. 33 "I regni della terra sono gli stessi regni che il Cristo ha rifiutato di prendere dal diavolo per riceverli poi dal Padre" (Origene).
v. 34 "Era disceso nascondendo lo splendore della sua divinità; risale nella gloria" (Eusebio).
"Profezia dell’ascensione. Il Signore risale dagli inferi e ascende nel più alto dei cieli. La sua voce potente è la voce che farà risorgere tutti i morti. Al suo comando risorgeranno (cfr. Gv 5,25)" (Atanasio).
v. 35 "Glorificate Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito" (Atanasio).
v. 36 "Dio è mirabile nei suoi santi perché, dopo molte tribolazioni, li fa salire nell’alto dei cieli" (Girolamo).
"Dà forza e vigore al suo popolo quando dona loro lo Spirito santo" (Atanasio).
"Dà forza e vigore al suo popolo per sopportare le sofferenze di questo mondo e resistere agli spiriti malvagi" (Girolamo).
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