v. 1 Misericordia e giudizio, perché Dio, prima di giudicare, estende già la sua misericordia. Deciso a fare altrettanto con il mio prossimo, oso venire a cantarti (Eusebio).
Misericordia e giudizio: il Padre ci ha fatto misericordia e ci ha giustificato nel Cristo (Cirillo d’Alessandria).
Nessuno s’illuda dell’impunità, nessuno si disperi del giudizio, perché Dio non trascura né la misericordia, né il giudizio. Nel tempo presente, che è quello della misericordia, Dio fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni (Mt 5,45): se non cominciasse a risparmiare con misericordia, non troverebbe poi nessuno da coronare. Ma l’apostolo ci ammonisce: Credi tu di sfuggire al giudizio? (Rm 2,3).
Ammaestrato dall’esperienza, non canterò il solo giudizio o la sola misericordia, ma canterò a te, o Signore, misericordia e giudizio; li canterò tutti e due in questo luogo del mio pellegrinaggio, finché la misericordia prevalga sul giudizio, la miseria sia ridotta al silenzio e la mia gloria canti solo te (Bernardo).
v. 2 Sempre canterò, sempre custodirò la mia via immacolata attendendo il tuo avvento, Signore, per essere sempre pronto al tuo incontro. Io ti ho preparato un palazzo: quando verrai a me? (Atanasio).
Che io creda con il puro affetto del cuore. Ciò che gli occhi del corpo non vedono, l’anima colma di desiderio, lo vede. Il Cristo è il solo ad essere passato immacolato (Cassiodoro).
La natura umana non poteva andare a Dio, è Dio che viene a lei e pone in essa la sua dimora con il suo Figlio eterno (Origene).
v. 3 Io mi custodisco per te, al punto di avere in odio e rigettare come empi quelli che vedo trasgredire i tuoi comandamenti (Origene).
v. 4 L’uomo perfetto è colmo di Dio e il maligno non trova posto in lui (Eusebio).
v. 5 Tu devi odiare i prevaricatori della legge di Dio: i prevaricatori, sì, ma non gli uomini. Quell’uomo è un prevaricatore: Dio l’ha fatto uomo, ma egli stesso si è fatto prevaricatore. Ama in lui ciò che Dio ha fatto, perseguita in lui il male che egli stesso si è fatto (Agostino).
v. 8 Attualmente ci sono nella città di Dio persone che commettono l’iniquità, e sono tollerate perché è il tempo della misericordia. Ma verrà il tempo del giudizio. Non giudicate anzitempo (1Cor 4,5), ma attendete che venga il Signore: egli manifesterà le intenzioni dei cuori. Quelli che non si saranno convertiti non potranno far parte della città di Dio, dell’assemblea dei santi. Il Cristo li ucciderà (Ap 19,21). Ma, attualmente, il Cristo parla, l’ascoltino! (Agostino).
Al mattino: il giudizio universale, quando sarà passata la notte di questo mondo (Ruperto).
La città del Signore è la Chiesa dei santi, l’assemblea dei giusti (Girolamo).
Qui si concludono i cinquanta salmi che incoraggiavano il lottatore: L’uomo è placato. I salmi che seguono respireranno soltanto della carità perfetta: essa ha cacciato fuori il timore (Ruperto).
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