Gesù ci ha insegnato quale sia la giustizia che decide della vita eterna: il mettersi al servizio del prossimo (cfr. Mt 25,31-46). E la lettera di Giacomo ci assicura che "la misericordia ha sempre la meglio nel giudizio" (2,13).
Commento dei Padri della Chiesa
v. 1 "Descrizione del giudizio finale. Un terrore scuoterà la terra; la tromba farà sorgere tutti i dormienti. Davanti al volto del Signore la terra si agiterà come i flutti del mare; un fuoco terrificante procederà davanti al Signore per purificare la terra da tutte le iniquità che l’avevano insozzata. Gli inferi apriranno le loro porte, la morte sarà distrutta. Al suono della tromba, la polvere umana che era perita riavrà spirito e vita. In un batter d’occhio, la moltitudine immensa, che giace nel soggiorno dei morti, si metterà in moto come i pesci del mare, le ossa cercheranno di riunirsi da ogni parte e completarsi. Tutti gli uomini sorgeranno e grideranno: Gloria a colui che nella sua bontà ci ha riuniti e risuscitati!... Tutti quelli che avranno amato lo Sposo saranno innalzati sulle nubi davanti a lui..." (Efrem).
"Tutto questo salmo si riferisce al Cristo. Il Signore che ha instaurato il suo regno è lo stesso che è stato flagellato, incoronato di spine, appeso al legno, insultato; che è morto, ha ricevuto il colpo di lancia ed è stato sepolto. È risuscitato!" (Agostino).
"Le chiese diffuse per tutto l’universo sono stabili come le isole battute dai flutti" (Esichio di Gerusalemme).
v. 2 "Nubi e tenebre ricordano Esodo e Sinai. Mosè solo entra nella tenebra dov’era Dio (cfr. Es 24,16-17). Nel Nuovo Testamento una nube luminosa rivela agli apostoli il mistero di Gesù (cfr. Lc 9,34)" (Origene).
"È venuto per giudicare nel processo che avevamo contro le potenze avverse. Il Cristo ha regnato tra noi in modo da giustificare quelli che erano nel peccato. Nell’acqua santa e mistica egli ci ha salvati e ha fatto perire il drago con tutte le sue teste" (Eusebio).
"Il Cristo ha regnato su di noi per giustificare con la fede quelli che erano nel peccato" (Cirillo di Alessandria).
v. 3 "Il fuoco simboleggia la potenza divina vendicatrice e anche la luce del vangelo" (Eusebio).
"Questo fuoco è quello che il Cristo è venuto a portare sulla terra ed è anche lo Spirito santo. Questo fuoco consumerà i nemici nel senso che li farà cessare di essere nemici; la carità brucia in loro tutto ciò che non è lei stessa" (Agostino).
v. 4 "Le folgori che rischiarano il mondo sono gli apostoli e gli evangelisti" (Cirillo di Alessandria).
v. 5 "I monti sono gli orgogliosi" (Agostino).
v. 6 «Il coro degli angeli canta: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli" (Lc 2,14)» (Teodoreto).
"Noi abbiamo visto la sua gloria (cfr. Gv 1,14)" (Cassiodoro).
v. 8 "La prima vocazione di Dio è stata rivolta ai giudei (a Sion) e il Cristo stesso si è rivolto dapprima a loro" (Cirillo di Alessandria).
"Quando il Cristo verrà a giudicare, Sion - che è la chiesa - gioirà" (Arnobio il giovane).
v. 10 "Il comandamento dell’amore deve comportare l’odio di qualunque male" (Origene).
"Temi la vendetta del maligno? Ma il Signore custodisce le anime dei suoi servi, li libererà dalle mani dei peccatori. Siate forti, fratelli miei, non solo amando Dio, ma odiando il maligno. Nulla vi spaventi! Chi vi ha chiamati è il più potente" (Agostino).
"Dio custodisce le anime contro il diavolo" (Girolamo).
v. 11 "La luce si è levata per il giusto. Alcuni hanno rifiutato la luce: il sole di giustizia invia dunque i suoi raggi, ma alcuni si coprono gli occhi" (Teodoreto).
v. 12 "La maledizione è dissolta, il regno del Signore ci ha resi costanti nel bene ed esultanti perché la gioia del regno abita in noi" (Gregorio di Nissa).
"Rallegratevi nel Signore! Quando si sente questo, bisognerà dunque contare sulla primavera e le rose? No, la tua gioia è il Signore. Voi avrete in me la pace e nel mondo la tribolazione (cfr. Gv 16,33). Se siete cristiani aspettatevi di soffrire nel mondo, non sperate tempi più felici. Fratelli miei, vi ingannereste. Non promettetevi ciò che il vangelo non vi promette. Colui che non può ingannarsi, né ingannarci, t’ha promesso la gioia, non qui, ma in lui" (Agostino).
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