venerdì 1 luglio 2011

Meditando il Sacro Cuore di Gesù con Giovanni Paolo II

 Deroghiamo oggi alla consueta programmazione per soffermarci nella meditazione del Sacro Cuore di Gesù, celebrato oggi dalla Chiesa Cattolica. Vogliamo meditare attraverso la sapienza di un grande servo di Dio, il Beato Giovanni Paolo II che ci mostra la grandezza del Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo a cui, è bene ricordare, consacrò ebrei, cristiani e musulmani che vivono in Terra Santa: 

Le «Litanie del S.Cuore»
commentate da Giovanni Paolo II
(testi dal 1984 al 1989)


1. NEL SACRO CUORE DI CRISTO LA SINTESI DI TUTTI I MISTERI DELLA NOSTRA FEDE
(1 luglio 1984, Angelus) 

Durante tutto il mese di giugno la Chiesa mette davanti a noi i misteri del Cuore di Gesù, Dio-Uomo. Questi misteri sono enunziati in modo penetrante nelle Litanie del Sacratissimo Cuore, che possono essere cantate, possono essere recitate, ma soprattutto debbono essere meditate.
Tutti questi misteri sono stati proposti nella loro globalità dalla liturgia della solennità del Sacratissimo Cuore.
Ecco le parole di San Giovanni Apostolo:
"Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati"... (1 Gv 4, 10) "perché noi avessimo la vita per lui" (1 Gv 4, 9).
V'è qui la sintesi di tutti i misteri nascosti nel Cuore del Figlio di Dio: l'amore "preveniente" l'amore "soddisfattorio" - l'amore vivificante.
Questo Cuore pulsa con il sangue umano, che è stato versato sulla Croce. Questo Cuore pulsa con tutto l'inesauribile amore che è eternamente in Dio. Con questo amore esso è sempre aperto verso di noi, attraverso la ferita che vi ha aperto la lancia del centurione sulla Croce.
"Se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri". L'Amore fa nascere l'amore, sprigiona l'amore e si realizza mediante l'amore. Ciascuna particella di vero amore nel cuore umano ha in sé qualcosa di ciò di cui il Cuore del Dio-Uomo è colmo senza limiti.
Perciò Egli chiede a noi nella liturgia della solennità del Sacratissimo Cuore: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me".
Tu, o Madre di Cristo, che hai ubbidito per prima a questa chiamata, insegnaci ad aprire i nostri cuori dell'Amore che è nel Cuore di Gesù, come tu gli hai aperto il Cuore sin dal primo "fiat". E come l'hai aperto sempre. Insegnaci, Madre, ad essere in intimità, nella verità e nell'amore, con il Cuore divino del tuo Figlio.

2. APRIAMO I NOSTRI CUORI AL DIALOGO CON IL CUORE DI GESÙ
(27 luglio 1982, Angelus)

"Cuore di Gesù, formato dallo Spirito Santo nel seno della Vergine Maria, abbi pietà di noi".
Così preghiamo nelle Litanie al Sacratissimo Cuore di Gesù.
Questa invocazione si riferisce direttamente al mistero che meditiamo. Per opera dello Spirito Santo è stata formata nel seno della Vergine di Nazaret l'Umanità di Cristo, Figlio dell'Etemo Padre.
Per opera dello Spirito Santo è stato formato in questa Umanità il Cuore! Il Cuore, che è l'organo centrale dell'organismo umano di Cristo e, nello stesso tempo, il vero simbolo della sua vita interiore: del pensiero, della volontà, dei sentimenti. Mediante questo Cuore l'Umanità di Cristo è, in modo particolare, "il tempo di Dio" e contemporaneamente, mediante questo Cuore, essa rimane incessantemente aperta verso l'uomo e verso tutto ciò che è "urnano": "Cuore di Gesù, dalla cui pienezza noi tutti abbiamo ricevuto".
Le Litanie al Cuore di Gesù attingono abbondantemente alle fonti bibliche e, nello stesso tempo, rispecchiano le più profonde esperienze dei cuori umani. Nello stesso tempo, sono preghiera di venerazione e di dialogo autentico.
Parliamo in esse del cuore e, nello stesso tempo, permetfiamo ai cuori di parlare con questo unico Cuore, che è "fonte di vita e di santità" e "desíderio dei colli eterni". Con il Cuore che è "paziente e di grande misericordia" e "generoso verso tutti quelli che lo invocano".
Questa preghiera, recitata e meditata, diventa una vera scuola dell'uomo interiore: la scuola del cristiano.
La solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù ci ricorda soprattutto i momenti in cui questo Cuore è stato "trafitto dalla lancia" e, mediante questo, aperto in modo "visibile" all'uomo e al mondo.
Recitando le Litanie - e in genere venerando il Cuore Divino - impariamo il mistero della Redenzione in tutta la sua divina e insieme umana profondità.
Contemporaneamente, diventiamo sensibili al bisogno di Riparazione. Cristo apre verso di noi il suo Cuore perché nella sua riparazione ci uniamo con Lui per la salvezza del mondo. Il parlare del Cuore trafitto pronuncia tutta la verità del Suo Vangelo e della Pasqua.
Cerchiamo di capire sempre meglio questo parlare. Impariamolo.

3. CUORE DI GESÙ, TEMPIO SANTO DI DIO
(9 giugno 1985, Angelus)

Ci rivolgiamo, insieme con Maria - mediante il suo cuore immacolato - verso il cuore divino del suo Figlio: Cuore di Gesù, tempio santo di Dio / Cuore di Gesù, tabernacolo dell'Altissimo.
Cuore di un uomo simile a tanti, tanti altri cuori umani e, dal tempo stesso, cuore di Dio-Figlio.
Se quindi è vero che ogni uomo "abita", in qualche modo, nel suo cuore, affiora nel cuore dell'uomo di Nazaret, di Gesù Cristo, abita Dio. Esso è "tempio di Dio", essendo cuore di quest'uomo.
Dio-Figlio è unito con il Padre, come Verbo eterno, "Dio da Dio, luce da luce... generato non creato".
Il Figlio è unito con il Padre nello Spirito Santo, che è il "soffio" del Padre e del Figlio ed è, nella divina Trinità, la Persona-Amore.
Il Cuore dell'uomo Gesù Cristo è quindi, nel senso trinitario, "tempio di Dio": è il tempio interiore del Figlio che è unito con il Padre nello Spirito Santo mediante l'unità della divinità. Quanto inscrutabile rimane il mistero di questo Cuore, che è "tempio di Dio" e "tabernacolo dell'Altissimo"!
Al tempo stesso, esso è la vera "dimora di Dio con gli uomini", (Ap 21,3), poiché il Cuore di Gesù, nel suo tempio interiore, abbraccia tutti gli uomini. Tutti vi abitano, abbracciati dall'eterno amore. A tutti possono essere rivolte - nel Cuore di Gesù - le parole del profeta: "Ti ho amato di amore eterno, / per questo ti conservo ancora pietà" (Ger 31,3).
Che questa forza dell'eterno amore, che è nel Cuore divino di Gesù, si comunichi oggi in modo particolare ai giovani.
In essi deve abitare in modo particolare lo Spirito Santo.
Diventino quindi anche i loro cuori - a somiglianza di Cristo - "tempio santo di Dio" e "tabernacolo dell'Altissimo".
Ho sentito spesso i giovani cantare: "Voi sapete che siete un tempio?". Sì. Noi siamo tempio di Dio e lo Spirito di Dio abita in noi, secondo le parole di san Paolo (cfr. 1 Cor 3, 16).
Mediante il cuore immacolato di Maria rimaniamo nell'alleanza con il Cuore di Gesù, che è "tempio di Dio", il più splendido "tabernacolo dell'Altissimo" e il più perfetto.

4. IL CUORE DI CRISTO È LA NOSTRA ALLEANZA
(16 giugno 1985, Angelus - Treviso)

Mediante il cuore immacolato di Maria vogliamo rivolgerci al Cuore divino del suo Figlio, al Cuore di Gesù, di maestà infinita! Ecco: l'infinita maestà di Dio è nascosta nel cuore umano del Figlio di Maria. Questo cuore è la nostra alleanza. Questo cuore è la massima vicinanza di Dio nei riguardi dei cuori umani e della storia umana. Questo cuore è la meravigliosa "condiscendenza" di Dio: il cuore umano che pulsa con la vita divina: la vita divina che pulsa nel cuore umano.
Nella santissima Eucaristia scopriamo col "senso della fede" lo stesso cuore - il cuore di maestà infinita, che continua a pulsare con l'amore umano di Cristo, Dio-uomo.
Quanto profondamente ha sentito quest'amore il santo papa Pio X, già patriarca di Venezia; quanto ha desiderato che tutti i cristiani sin dagli anni della fanciullezza, s'avvicinassero all'Eucaristia, facendo la santa Comunione: perché si unissero a questo Cuore che, a un tempo, è per ogni uomo "casa di Dio e porta del cielo".
"Casa", ecco, mediante la Comunione eucaristica il Cuore di Gesù estende la sua dimora a ogni cuore umano.
"Porta", ecco, in ciascuno di questi cuori umani egli apre la prospettiva dell'eterna unione con la santissima Trinità.
Madre di Dio! Mentre meditiamo il mistero della tua annunciazione, avvicinaci questo Cuore divino, questo Cuore che, dal momento dell' annunciazione dell'angelo, ha cominciato a battere presso il tuo cuore verginale e materno.

5. IL CUORE DI GESÙ È AMORE CHE TRASFORMA IL MONDO
(23 giugno 1985, Angelus)

"Cuore di Gesù: fornace ardente di carità".
Desideriamo, insieme con la Madre di Dio, rivolgere i nostri cuori verso il Cuore del suo Figlio divino.
La Madre ci aiuti a capire meglio i misteri del Cuore di suo Figlio.
"Fornace di carità". La fornace arde. Ardendo, brucia ogni materiale, sia legno o altra sostanza facilmente combustibile.
Il Cuore di Gesù, il Cuore umano di Gesù, brucia dell'amore che lo ricolma. E questo è l'Amore per l'Eterno Padre e l'amore per gli uomini: per le figlie e i figli adottivi.
La fornace, bruciando, a poco a poco si spegne. Il Cuore di Gesù invece è fornace inestinguibile. In questo assomiglia a quel "roveto ardente" del Libro dell'Esodo, nel quale Dio si rivelò a Mosè. Il roveto che ardeva nel fuoco, ma... non si "consumava" (Es 3,2).
Infatti, l'amore che arde nel Cuore di Gesù è soprattutto lo Spirito Santo, nel quale il Dio-Figlio si unisce eternamente al Padre. Il Cuore di Gesù, il Cuore umano di Dio-Uomo, è abbracciato dalla "fiamma viva" dell'amore trinitario, che non si estingue mai.
Cuore di Gesù: fornace ardente di carità. La fornace, mentre arde, illumina le tenebre della notte e riscalda i corpi dei viandanti raggelati.
Desideriamo pregare la Madre del Verbo Eterno, perché sull'orizzonte della vita di ciascuna e di ciascuno di noi non
cessi mai di ardere il Cuore di Gesù - fornace ardente di carità. Perché esso ci riveli l'Amore che non si spegne e non si deteriora mai, l'Amore che è eterno. Perché illumini le tenebre della notte terrena e riscaldi i cuori.
Ringraziando per l'unico amore capace di trasformare il mondo e la vita umana, ci rivolgiamo insieme con la Vergine Immacolata, nel momento dell'Annunciazione, al Cuore Divino, che non cessa di essere "fornace ardente di carità". Ardente: come quel "roveto" che Mosè vide ai piedi del monte Oreb.

6. CUORE DI GESÙ, SANTUARIO DI GIUSTIZIA
(30 giugno 1985, Angelus - Santuario di san Gabriele)

"Cuore di Gesù, santuario di giustizia e di carità".
Meditiamo insieme con la Vergine di Nazaret sul momento dell'annunciazione. Meditiamo sul mistero dell'incarnazione.
"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 14): venne infatti ad abitare nel seno di Maria, sotto il suo cuore.
Fra il cuore della Madre e il cuore del Bambino (del Figlio) si stringe sin dall'inizio un legame: una splendida unione di cuori! E cuore di Maria è A primo a parlare al Cuore di Gesù. E primo, si può dire, che recita le litanie a questo cuore. Noi tutti ci uniamo a lei.
Cuore di Gesù, santuario di giustizia: in te l'eterno Padre ha offerto all'umanità la giustizia che è nella santissima Trinità, in Dio stesso. La giustizia che è da Dio costituisce il fondamento definitivo della nostra giustificazione.
Questa giustizia viene a noi mediante l'amore. Cristo ci ha amati e ha dato se stesso per noi (cfr. Gal 2,20). E, proprio con questo darsi mediante l'amore più potente della morte, ci ha gíustificati! Egli "è stato risuscitato per la nostra giustificazione" (Rm 4,25).
Questi misteri, espressi in modo così splendido nelle invocazioni delle litanie, ci guidíno, per le vie della vita terrena, all'eterna patria del cuore divino, quando Dio tergerà ogni lacrima dagli occhi umani (cfr. Ap 7, 17; 21,4).
Quando egli stesso sarà "tutto in tuttí" (1 Cor 15, 28).

7. LA GIUSTIZIA SI RIVELA COME AMORE
(14 luglio 1985, Angelus - Castel Gandolfo)

Cuore di Gesù, "santuario di giustizia e di carità".
La preghiera ci ricorda quel momento salvifico, nel quale, sotto il cuore della Vergine di Nazaret, ha incominciato a battere il cuore del Verbo, del Figlio di Dio.
Nel suo seno egli si è fatto uomo, per opera dello Spirito Santo.
Nel seno di Maria è stato concepito l'uomo ed è stato concepito il cuore.
Questo cuore è - così come ogni cuore umano - un centro, un santuario nel quale pulsa con un ritmo speciale la vita spirituale. Cuore, insostituibile risonanza di tutto ciò che sperimenta lo spirito dell'uomo.
Ogni cuore umano è chiamato a pulsare col ritmo della giustizia e della carità. Da ciò viene misurata la vera dignità dell'uomo.
Il Cuore di Gesù batte col ritmo della giustizia e dell'amore secondo la stessa misura divina! Questo è appunto il Cuore del Dio-uomo.
In lui si deve compiere fino alla fine ogni giustizia di Dio verso l'uomo, ed anche, in un certo senso, la giustizia dell'uomo verso Dio.
Nel Cuore umano del Figlio di Dio viene offerta all'umanità la giustizia di Dio stesso. Questa giustizia è al tempo stesso il dono dell'amore. Mediante il Cuore di Gesù l'amore entra nella storia dell'umanità come amore sussistente: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3,16).
Desideriamo fissare con gli occhi della Vergine immacolata la luce di quell'ammirabile mistero: la giustizia che si rivela come amore! Amore che riempie fino all'orlo ogni misura della giustizia! E la oltrepassa!
Preghiamo: perché mediante il tuo cuore, o Genitrice di Dio, il Cuore di Gesù come "santuario di giustizia e di carità", diventi per noi tutti "via, verità e vita".

8. LA PIENEZZA DELLA CARITÀ SI MANIFESTA NELLA BONTÀ
(21 luglio 1985, Angelus)

Cuore di Gesù, "traboccante di bontà e di amore".
Desideriamo, nella nostra preghiera, rivolgerci al Cuore di Cristo, seguendo le parole delle Litanz'e. Desideriamo parlare al Cuore del Figlio mediante il Cuore della Madre. Che cosa vi può essere di più bello del colloquio di questi due cuori? Ad esso vogliamo partecipare.
11 Cuore di Gesù è "fornace ardente di carità", perché la carità possiede qualcosa della natura del fuoco, il quale arde e brucia per illuminare e riscaldare.
Al tempo stesso, nel sacrificio del Calvario il cuore del Redentore non è stato annientato con il fuoco della sofferenza. Anche se umanamente è morto, come accertò il centurione romano trafiggendo con la lancia il costato di Cristo, nell'Economia Divina della salvezza questo Cuore è rimasto Vivo, come ha manifestato la Risurrezione.
Ed ecco, proprio il Cuore Vivo del Redentore risorto e glorificato è "traboccante di bontà e di amore": infinitamente e sovrabbondantemente traboccante. Il traboccare del cuore umano raggiunge in Cristo il metro Divino.
Così fu questo Cuore già durante i giorni della vita terrena. Lo testimonia quanto è narrato nel Vangelo. La pienezza della carità si manifesta attraverso la bontà: attraverso la bontà irradiava e si diffondeva su tutti, prima di tutto sui sofferenti e poveri. Su tutti secondo le loro necessità e aspettative più vere.
E tale è il Cuore umano del Figlio di Dio anche dopo l'esperienza della croce e del sacrificio. Anzi, ancora di più: traboccante d'amore e di bontà.
Nel momento dell'annunciazione è iniziato il colloquio del Cuore della Madre con il Cuore del Figlio. Ci uniamo oggi a questo colloquio, meditando il mistero dell'Incarnazione nella preghiera.

9. CUORE DI GESÙ: ABISSO DI TUTTE LE VIRTÙ
 (28 luglio 1985, Angelus)

Cuore di Gesù, "abisso di tutte le virtù".
Sotto il cuore della Madre è stato concepito l'Uomo. Il Figlio di Dio è stato concepito come Uomo.
Alla luce del momento del concepimento, alla luce del mistero dell'Incarnazione guardiamo a tutta la vita di Gesù, nato da Maria. Cerchiamo, seguendo le invocazioni delle Litanie, di descrivere in un certo senso questa vita dall'interno: attraverso il Cuore.
Il Cuore decide della profondità dell'uomo. E, in ogni caso, esso indica il metro di questa profondità, sia nell'esperienza interiore di ciascuno di noi, come pure nella comunicazione interumana. La profondità di Gesù Cristo, indicata col metro del Suo cuore, è incomparabile. Supera la profondità di qualsiasi uomo, perché è non soltanto umana, ma al tempo stesso Divina.
Questa Divina-umana profondità del Cuore di Gesù è la profondità delle virtù: di tutte le virtù. Come un vero uomo Gesù pronuncia l'interiore linguaggio del Suo Cuore mediante le virtù. Infatti, analizzando la Sua condotta si possono scoprire e identificare tutte queste virtù, come, storicamente, emergono dalla conoscenza della morale umana, come le virtù cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza), e le altre che ne derivano. (Queste virtù sono state possedute in alto grado dai santi e, pur sempre con la grazia divina, dai grandi geni dell'ethos umano).
L'invocazione delle Litanie parla, in forma molto bella, di un "abisso" delle virtù di Gesù. Questo abisso, questa profondità significa un particolare grado della perfezione di ciascuna delle virtù e la sua particolare potenza. Questa profondità e potenza di ciascuna delle virtù proviene dall'amore. Quanto maggiormente tutte le virtù sono radicate nell'amore, tanto più grande è la loro profondità.
Occorre aggiungere che, oltre l'amore, anche l'umiltà decide della profondità delle virtù. Gesù disse: "Imparate da me, che sono mite e umile di cuore".
Preghiamo Maria perché ci avvicini sempre di più al Cuore del suo Figlio. Perché ci aiuti a imparare da Lui, dalle Sue virtù.

10. CUORE DI GESÙ, RE E CENTRO DI TUTTI I CUORI
 (25 agosto 1985, Angelus)
 
Gesù Cristo è re dei cuori. Sappiamo che durante la Sua attività messianica in Palestina il popolo, vedendo i segni che faceva, voleva proclamarlo re.
Vedeva in Cristo un giusto erede di Davide, che durante il suo regno portò Israele al culmine dello splendore.
Sappiamo pure che dinanzi al tribunale di Pilato Gesù di Nazaret, alla domanda: "Tu sei il re…?", rispose: "Il mio regno non è di questo mondo... Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce" (Gv 18,33.36-37).
In questo modo Cristo è re dei cuori.
Non ha mai voluto essere sovrano temporale neppure sul trono di Davide.
Ha desiderato solo quel regno che non è di questo mondo e che, al tempo stesso, in questo mondo si radica mediante la verità nei cuori umani: nell'uomo interiore.
Per questo regno egli annunziò il Vangelo e fece grandi segni.
Per questo regno, il regno dei figli e delle figlie adottivi di Dio, ha dato la vita sulla croce.
E ha riconfermato questo regno con la sua risurrezione, donando lo Spirito Santo agli apostoli e agli uomini nella Chiesa.
In questo modo Gesù Cristo è il re e il centro di tutti i cuori.
Riuniti in Lui mediante la verità ci avviciniamo all'unione del regno, in cui Dio "tergerà ogni lacrima" (Ap 7, 17) perché sarà "tutto in tutti" (i Cor 15,28).
Eleviamo - insieme con la madre di Dio - al Cuore del Suo Figlio l'invocazione:
"Cuore di Gesù, re e centro di tutti i cuori, abbi pietà di me".

11. IN GESÙ ABITA LA PIENEZZA DELLA DIVINITÀ
(15 settembre 1985, Angelus - Castel Gandolfo)

"Cuore di Gesù, nel quale abita tutta la pienezza della divinità".
La nostra preghiera attinge motivi di riflessione dalle Litanie del Sacro Cuore dí Gesù.
Ci soffermiamo sulle singole invocazioni e meditiamo la grande ricchezza di contenuto, che in esso si racchiude. È una fonte di ispirazione per la nostra vita interiore: per il nostro rapporto col mistero di Gesù Cristo.
Attraverso la solennità dell'Esaltazione della santa croce tutta la Chiesa si è aperta ancora una volta verso questo cuore in cui "abita tutta la pienezza della divinità".
Il mistero di Cristo, Dio-uomo, ha una particolare eloquenza, quando guardiamo la croce: ecco l'uomo! Ecco il Crocifisso! Ecco l'uomo spogliato totalmente! Ecco l'uomo "spezzato per causa dei nostri peccati". Ecco l'uomo "ricoperto di obbrobri"!
E, al tempo stesso: ecco l'uomo-Dio! In lui abita tutta la pienezza della divinità. Della stessa sostanza del Padre! Dio da Dio. Luce da luce! Generato, non creato. Il Verbo eterno. Uno nella divinità col Padre e con lo Spirito Santo.
Quando il centurione sul Golgota trafisse con una lancia il Crocifisso, dal suo costato uscì sangue e acqua. Questo è il segno della morte. Il segno della morte umana del Dio immortale.
Ai piedi della croce si trova la Madre. La Madre dolorosa. La ricordiamo all'indomani dell'Esaltazione della croce.
Quando il costato di Cristo viene trafitto con la lancia del centurione si compie in lei la profezia di Simeone: "Anche a te una spada trafiggerà l'anima" (Lc 2,25).
Le parole del profeta sono un preannunzio della definitiva alleanza dei cuori: del Figlio e della Madre; della Madre e del Figlio. "Cuore di Gesù, nel quale abita tutta la pienezza della divinità". Cuore di Maria - cuore della Vergine addolorata - cuore della Madre di Dio.

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