COMMENTO
Esordisce con un messaggio molto importante questo diciannovesimo capitolo del Siracide, soprattutto per questi tempi nei quali molti sciaguratamente pongono la sessualità al primo posto. Questa Sacra Scrittura ci dice in verità quanto la perversione e una vita di distrazioni sono una condanna per l'uomo. Oltre alla sessualità questo brano si sofferma sulla questione "fiducia". Molti confondono la prudenza con assenza di fiducia, ma la fiducia cosa è in realtà? E cosa è la prudenza? A queste domande risponde proprio questo capitolo. Chi si fida facilmente è di animo leggero, ci dice, dunque la prudenza è di vitale importanza. Non a caso la Prudenza è una delle quattro virtù cardinali, dunque una virtù importante poiché grazie a questa virtù evitiamo il male.
I pettegolezzi lo sappiamo, stanno dilagando più che mai "grazie" al Gossip ormai dilagante. Ma i pettegolezzi come ci dice anche questa Sacra Scrittura, ci mettono nei guai e ci raffreddano nella fede. Per questi motivi il parlare poco e il pensare molto fa parte della vita dei santi e di uomini saggi. Nel Libro dei Proverbi cap. 10 versetto 19 leggiamo: "Nel molto parlare non manca la colpa, chi frena le labbra è prudente". Anche il Siracide si sofferma su questo aspetto. Quando si parla molto succede che il cuore possa indurirsi e inasprirsi, così da sfociare nella rabbia ed eventualmente nell'odio. Se ad esempio una persona ci insulta e noi soffermassimo la nostra attenzione su quell'insulto, susciteremmo in cuor nostro la collera e parlando aumenterebbe il rancore, fino a detestare quella persona. Invece se noi perdoniamo e non ci pensiamo, il cuore si allieta e si ammorbidisce. Ecco perché quando si parla troppo, specie delle persone, non si manca di cadere nell'errore di criticare e giudicare il prossimo.
Ad un certo punto la Sacra Scrittura del Siracide dice: "Meglio uno di scarsa intelligenza ma timorato,
che uno molto intelligente ma trasgressore della legge". Infatti se parlassimo con un uomo dei campi di bassa istruzione ma fedele al Signore, vedremmo che questi è un uomo di gran valore e di gran cuore. Ma se parlassimo con uno scienziato senza fede, ahi! Vedremmo tanta iniquità fuoriuscire dal suo cuore e vedremmo il buio, la sciaguratezza e il vuoto, la tristezza.
Conclude questo diciannovesimo capitolo con una frase oltre che bella, giusta. L'uomo si conosce dal volto. Anche se c'è un detto che dice: "Mai giudicare un libro da una copertina", spesso però è possibile intuire l'animo delle persone dal modo di esprimersi, agire e di dire. Infatti un cuore amabile esprime la luce dell'amore sui suoi occhi, dal suo parlare, ma soprattutto dalla sua umiltà.
Preghiamo la Vergine Maria di ottenerci dal Signore Gesù Cristo tutti i doni di cui l'anima ha bisogno per diventare santa. Impariamo i giusti comportamenti seguendo i consigli della Sacra Scrittura. Il Signore ci parla per bocca dei Suoi profeti, ascoltiamoLo e diventeremo saggi.
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