domenica 6 febbraio 2011

Il Libro di Giobbe - Ventunesimo appuntamento

Torna l'appuntamento con il Libro di Giobbe; questa settimana leggiamo e meditiamo la risposta di Giobbe: 
[1]Giobbe allora rispose: 

[2]Ancor oggi il mio lamento è amaro
e la sua mano grava sopra i miei gemiti.
[3]Oh, potessi sapere dove trovarlo,
potessi arrivare fino al suo trono!
[4]Esporrei davanti a lui la mia causa
e avrei piene le labbra di ragioni.
[5]Verrei a sapere le parole che mi risponde
e capirei che cosa mi deve dire.
[6]Con sfoggio di potenza discuterebbe con me?
Se almeno mi ascoltasse!
[7]Allora un giusto discuterebbe con lui
e io per sempre sarei assolto dal mio giudice.
[8]Ma se vado in avanti, egli non c'è,
se vado indietro, non lo sento.
[9]A sinistra lo cerco e non lo scorgo,
mi volgo a destra e non lo vedo.
[10]Poiché egli conosce la mia condotta,
se mi prova al crogiuolo, come oro puro io ne esco.
[11]Alle sue orme si è attaccato il mio piede,
al suo cammino mi sono attenuto e non ho deviato;
[12]dai comandi delle sue labbra non mi sono allontanato,
nel cuore ho riposto i detti della sua bocca.
[13]Se egli sceglie, chi lo farà cambiare?
Ciò che egli vuole, lo fa.
[14]Compie, certo, il mio destino
e di simili piani ne ha molti.
[15]Per questo davanti a lui sono atterrito,
ci penso e ho paura di lui.
[16]Dio ha fiaccato il mio cuore,
l'Onnipotente mi ha atterrito;
[17]non sono infatti perduto a causa della tenebra,
né a causa dell'oscurità che ricopre il mio volto.

COMMENTO

Dopo le risposte di Zofar ed Elifaz, oggi vediamo la pronta risposta di Giobbe il quale è certo di non aver commesso alcuna iniquità che potesse giustificare una punizione divina. Mentre i suoi amici insistono nel dire che Dio punisce solo chi si sazia del frutto dell'iniquità, Giobbe insiste nel difendere la propria innocenza e vorrebbe poter parlare con Dio per mostrargli che non vi è empietà in lui. Ma proprio perchè non riesce a trovarlo vediamo come il male trionfa. Ogni volta che Dio non ci accompagna siamo sottoposti alle prove del maligno. Santa Faustina, nel suo diario, annotava come alcune volte le pareva che Dio si nascondesse da lei: ecco, quando Dio si nasconde da noi, lo fa per metterci alla prova: ma è proprio la sua mancanza che fa trionfare il male. Questo è ciò che è accaduto a Giobbe: Dio si è ritratto per permettere a satana di tentarlo ed ecco l'origine delle sventure.
Settimana prossima vedremo il proseguo della risposta di Giobbe.

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