venerdì 5 agosto 2011

Siracide - Quarantaduesimo appuntamento

Proseguiamo la lettura del Siracide con il capitolo quarantadue:


42

1Non ti vergognare delle cose seguenti
e non peccare per rispetto umano:
2della legge dell'Altissimo né dell'alleanza,
della sentenza per assolvere l'empio,
3dei conti con il socio e con i compagni di viaggio,
del dono di un'eredità agli amici,
4dell'esattezza della bilancia e dei pesi,
dell'acquisto di molte o poche cose,
5della contrattazione sul prezzo con i commercianti,
della frequente correzione dei figli
e del far sanguinare i fianchi di uno schiavo pigro.
6Con una moglie malvagia è opportuno il sigillo,
dove ci sono troppe mani usa la chiave.
7Qualunque cosa depositi, contala e pesala;
il dare e l'avere sia tutto per iscritto.
8Non vergognarti di correggere l'insensato e lo stolto
e il vecchio decrepito che disputa con i giovani;
sarai così veramente assennato
e approvato da ogni vivente.

9Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta,
la preoccupazione per lei allontana il sonno:
nella sua giovinezza, perché non sfiorisca,
una volta accasata, perché non sia ripudiata.
10Finché è ragazza, si teme che sia sedotta
e che resti incinta nella casa paterna;
quando è con un marito, che cada in colpa,
quando è accasata, che sia sterile.
11Su una figlia indocile rafforza la vigilanza,
perché non ti renda scherno dei nemici,
oggetto di chiacchiere in città e favola della gente,
sì da farti vergognare davanti a tutti.

12Non mostri la sua bellezza a qualsiasi uomo,
non segga a ciarlare insieme con le altre donne,
13perché dagli abiti esce fuori la tignola
e dalla donna malizia di donna.
14Meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna,
una donna che porta vergogna fino allo scherno.

15Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quanto ho visto.
Con le parole del Signore sono state create le sue opere.
16Il sole con il suo splendore illumina tutto,
della gloria del Signore è piena la sua opera.
17Neppure i santi del Signore sono in grado
di narrare tutte le sue meraviglie,
ciò che il Signore onnipotente ha stabilito
perché l'universo stesse saldo a sua gloria.
18Egli scruta l'abisso e il cuore
e penetra tutti i loro segreti.
L'Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
19annunziando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
20Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
21Ha ordinato le meraviglie della sua sapienza,
poiché egli è da sempre e per sempre.
Nulla può essergli aggiunto e nulla tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
22Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
23Tutte queste cose vivono e resteranno per sempre
in tutte le circostanze e tutte gli obbediscono.
24Tutte sono a coppia, una di fronte all'altra,
egli non ha fatto nulla di incompleto.
25L'una conferma i meriti dell'altra,
chi si sazierà nel contemplare la sua gloria?


COMMENTO

La Bibbia CEI suddivide questo capitolo in quattro parti. La prima parte non è altro che la prosecuzione della parte conclusiva del capitolo precedente. Nella seconda parte viene dato un titolo introduttivo, così come nella terza e nella quarta, quest'ultima si differenzia dalle altre tre poiché apre come una sorta di paragrafo che continuerà all'interno del presente e dei seguenti capitoli, seguito da alcuni sottoparagrafi. Focalizziamo l'attenzione sul capitolo di oggi suddiviso nelle seguenti parti, esclusa la prima: Affanni di un padre per sua figlia, Le donne, II. La Gloria di Dio: 1. Nella natura.

La prima parte sembra contenere delle indicazioni: innanzitutto non vergognarsi della Legge di Dio: vergognarsi in questo caso sarebbe un errore di grave entità, questo perché la vergogna di ciò che è giusto, spinge a fare ciò che è sbagliato e il peccato conduce a conseguenze devastanti. In secondo luogo sembra di intravedere una serie di norme di comportamento da applicare nella vita sociale.

Nella seconda parte sono elencate una serie di motivazioni per le quali un padre si preoccupa per la figlia. La terza parte sembra il proseguimento della seconda, ma in realtà si estende a tutte le donne, non solo alle figlie.

Ben Sira, l'autore del Siracide, insegna una serie di comportamenti da assumere, applicabili perfettamente anche ai giorni nostri. Una mancata educazione di una figlia o il cattivo comportamento di una donna (sempre dovuto a mancata educazione) crea una serie di situazioni spiacevoli, non solo per la famiglia di origine, ma anche nella vita sociale come in quella coniugale.

Una donna poco istruita o educata può causare delle fratture non di poco conto, e tuttavia questo discorso può applicarsi anche per la persona maschile. Infatti all'inizio di questo capitolo abbiamo letto anche di una frequente correzione dei figli da applicare. La società nasce dagli insegnamenti impartiti sui figli dai genitori. Un bambino sarà un futuro uomo e una buona educazione si trasformerà in una convivenza civile nella società.

Infine l'ultima parte del capitolo odierno è incentrato sulla Gloria di Dio, nella natura. Come abbiamo letto, ogni cosa creata è uscita dalla bocca del Signore e cioè dalla Sua Parola, il Verbo, fattosi poi carne nel grembo della Beata Vergine Maria prendendo il nome di Gesù Cristo. L'eternità di Dio si può appena comprendere leggendo quanto è contenuto in questa parte conclusiva del capitolo. Innanzitutto perché dice che neppure i santi del Signore possono raccontare tutte le cose di Dio proprio perché Egli è infinitamente grande ed eterno e per una mente umana è impossibile raccontare la Sua infinità e la moltitudine delle Sue opere. A conferma di questo più avanti è scritto: "Quanto sono amabili tutte le sue opere!  E appena una scintilla se ne può osservare". Le opere poi non sono che immagine dell'infinita grandezza di Dio. L'universo materiale è sconfinato, ancor più grande è il suo Autore. Sempre restando nella parte conclusiva, viene raccontata di Dio, l'Onnipotenza come si legge in tutta la quarta parte e in particolare nel versetto 17 nel quale viene chiamato "Signore onnipotente", l'Onniscienza (si veda il versetto 18), l'Onnipresenza (versetto 20), e la Sua Volontà (versetto 23). Possiamo sintetizzare il contenuto di questa ultima parte con il Salmo 19 nel quale è scritto: I cieli narrano la gloria di Dio; è un po' quello che Ben Sira vuole dirci terminando il capitolo che abbiamo letto quest'oggi. Tutto ciò che è presente nel mondo racconta la Sua Gloria, la Sua infinita grandezza e potenza.

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