sabato 3 dicembre 2011

Il Sabato dei Salmi - Salmo 81 - Per la festa delle capanne

Salmo 81   

Per la festa delle capanne 
[1]Al maestro del coro. Su «I torchi...». Di Asaf. 

[2]Esultate in Dio, nostra forza,
acclamate al Dio di Giacobbe.
[3]Intonate il canto e suonate il timpano,
la cetra melodiosa con l'arpa.
[4]Suonate la tromba
nel plenilunio, nostro giorno di festa. 

[5]Questa è una legge per Israele,
un decreto del Dio di Giacobbe.
[6]Lo ha dato come testimonianza a Giuseppe,
quando usciva dal paese d'Egitto.
Un linguaggio mai inteso io sento: 

[7]«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
[8]Hai gridato a me nell'angoscia
e io ti ho liberato,
avvolto nella nube ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Meriba. 

[9]Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire;
Israele, se tu mi ascoltassi!
[10]Non ci sia in mezzo a te un altro dio
e non prostrarti a un dio straniero.
[11]Sono io il Signore tuo Dio,
che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto;
apri la tua bocca, la voglio riempire. 

[12]Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce,
Israele non mi ha obbedito.
[13]L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore,
che seguisse il proprio consiglio. 

[14]Se il mio popolo mi ascoltasse,
se Israele camminasse per le mie vie!
[15]Subito piegherei i suoi nemici
e contro i suoi avversari porterei la mia mano. 

[16]I nemici del Signore gli sarebbero sottomessi
e la loro sorte sarebbe segnata per sempre;
[17]li nutrirei con fiore di frumento,
li sazierei con miele di roccia». 


Commento dal sito: http://proposta.dehoniani.it

A proposito di questo salmo, Agostino scrive: "Ogni coscienza cristiana si riconosca qui, dopo aver devotamente passato il mar Rosso... e si ricordi di essere stata esaudita nella tribolazione. Perché è una grande tribolazione l’essere schiacciati sotto il peso dei peccati. Quale gioia per la coscienza l’esserne sollevata! Ecco, tu sei stato battezzato: ieri la tua coscienza affondava sotto il peso, oggi è nella gioia... Ricordati della tua passata tribolazione".

La parte innica del salmo ci ricorda che la solennità liturgica comporta un "rallegrarsi al cospetto di Dio". Se al posto della partecipazione gioiosa subentra un faticoso senso del dovere, questo non è più servizio di Dio come il Signore lo vuole: "Dio ama chi dona con gioia" (2Cor 9,7).

Commento dei padri della chiesa

v. 2 «Il salmo precedente diceva: "Perché hai abbattuto la siepe della tua vigna?" Questo risponde: "Se il mio popolo mi avesse ascoltato! Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce e io li ho abbandonati alle inclinazioni del loro cuore"» (Eusebio).

"Il Dio che si mostrò a Giacobbe in forma di uomo: è il Salvatore" (Eusebio).

v. 4 "La tromba del novilunio è per gli ebrei il ricordo dell’uscita dall’Egitto. Ai cristiani essa ricorda che sono stati liberati dal demonio e dal potere delle tenebre" (Origene).

v. 6 «Quando fu data la legge sul Sinai, Israele udì una lingua che non conosceva. Si ebbe là una profezia del Salvatore, poiché Dio discese sotto l’apparenza del fuoco e disse: "Ascolta, Israele" (Dt 6,4), e il popolo pieno di paura disse a Mosè: Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo (cfr. Dt 5,24 ss.): domandava un mediatore. Così il profeta aggiunge subito: "Io susciterò loro in mezzo ai loro fratelli un profeta come te e gli porrò in bocca le mie parole..." (Dt 18,18). E il Figlio si è fatto mediatore fra Dio e noi. Il Figlio dice in Gv 12,49: "Io non ho parlato da me, ma colui che mi ha mandato, il Padre, egli stesso mi ha comandato che cosa devo dire e annunziare"» (Cirillo di Alessandria).

v. 7 "Mosè fu ministro della liberazione carnale e il Cristo ministro della liberazione spirituale" (Cirillo di Alessandria).

"C’è un legame misterioso tra i cesti della schiavitù d’Egitto e quelli che il Signore riempì di pani" (Origene).

v. 8 "I figli d’Israele, oppressi in Egitto, gridarono al Signore. Egli ascoltò il loro pianto e inviò loro il suo Verbo per mezzo di Mosè, per farli uscire dall’Egitto. E noi, noi eravamo in Egitto, cioè nelle tenebre dell’errore e dell’ignoranza. Il Signore ha avuto pietà della nostra afflizione ed ha inviato il suo Verbo, il suo Figlio unigenito, per strapparci dall’ignoranza e condurci alla luce" (Origene).

v. 9 "Tu che hai sperimentato la mia potenza, accetta le mie leggi" (Teodoreto).

v. 11 «"Io sono il Signore tuo Dio": sono le prime parole della legge» (Teodoreto).

"Tutti siamo stati tratti dalla terra d’Egitto, abbiamo attraversato il mare col battesimo" (Agostino).

"Signore, ecco, la bocca del tuo servo è aperta, come il suo cuore: riempili, affinché sempre io ti benedica, Cristo Salvatore. Versa nel mio cuore la rugiada della tua grazia. Come la terra seminata non può produrre frutto se la tua bontà non la visita, così il mio cuore" (Efrem).

"Apri la tua bocca per confessare, per amare e io la riempirò perché in me è la sorgente della vita (cfr. Sal 36,10)" (Agostino).

"Egli stesso è il maestro e il pane" (Girolamo).

"Apri la tua bocca per diffondere e confessare le lodi di Dio" (Cassiodoro).

vv. 12-13 "Il popolo non ha obbedito, per questo l’ho privato della cura che avevo per lui: l’ho lasciato andare alla deriva, come una nave senza timone" (Teodoreto).

v. 16 "Quando la pienezza dei gentili sarà entrata, tutto Israele sarà salvato; leggiamo nell’Apocalisse che saranno salvati a centinaia di migliaia" (Girolamo).

v. 17 "Annuncio della moltiplicazione dei pani e dell’eucaristia" (Eusebio).

"Il miele è la sapienza" (Cassiodoro).

"La roccia è il Cristo" (Origene).


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